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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

mercoledì 13 agosto 2008

I laghi di Fusine

Fino al 1987 normalmente passavo le mie vacanze al mare. Finita la scuola mi sistemavo in spiaggia e ci restavo fino alla fine di Settembre. Quando, dopo essermi trasferito in un'altra città, un collega mi ha suggerito di visitare i laghi di Fusine, di cui mi aveva intessuto apprezzamenti sperticati, senza troppo entusiasmo ho deciso di risalire la pianura friulana e dirigermi alla volta delle Giulie per vedere questi posti. Nel momento in cui mi si è parato davanti il lago Inferiore con le sue acque smeraldo circondate da un bosco incantato ho avuto il classico colpo di fulmine ed è stato allora che mi sono innamorato della montagna, della sua tranquillità, dei suoi paesaggi, della sua gente, delle sue storie.
La mia vacanza è giunta all'ultimo giorno ed è per questo che, decidendo di chiudere in bellezza, ho deciso di recarmi sul luogo del misfatto per l'ennesima volta.
La giornata è fresca ma soleggiata, l'aria tersa dopo l'acquazzone della sera precedente; non ho voglia di scarpinare dopo la salita allo Jof di Miezegnot pertanto, con tutta calma, parto da Tarvisio diretto a Fusine. Per chi venisse da Udine è sufficiente uscire dall'A23 a Tarvisio, entrare in città e seguire le evidenti indicazioni per i laghi. Proseguo fino al minuscolo e grazioso paesino di Fusine in Valromana dove si stacca sulla sinistra (presente indicazione turistica) una strada che in un bello scenario porta ai laghi. 
Il primo incantevole specchio d'acqua che mi si para davanti è il lago Inferiore che ha una profondità di 25 metri e una quota di 924 metri. Qui lascio la macchina ma proseguendo in leggera salita sulla strada, dopo poche centinaia di metri, si arriva al lago superiore profondo una decina di metri con il pelo dell'acqua ad  una quota di 929 metri. Quest'ultimo lago alimenta l'inferiore per vie sotterranee. Entrambi sono di origine glaciale.
Il paesaggio davanti a me è da cartolina; i due laghi giacciono al centro di un ampio e spettacolare anfiteatro calcareo con una imponente quinta rocciosa che annovera montagne che per la loro bellezza e difficoltà hanno scritto pagine eroiche dell'alpinismo nei primi decenni del secolo scorso. 
La cima più alta e caratteristica è quella del Mangart (2667 m.). Il confine con la vicinissima Slovenia scorre sulla linea di cresta. Questo posto è letteralmente un angolo sperduto d'Italia. Dopo aver ammirato quello che il mio sguardo riesce ad abbracciare mi accingo ad effettuare il periplo del lago inferiore; un bel sentiero scorre sulla sua riva ed offre numerose occasioni per sostare all'ombra delle conifere della foresta di Tarvisio. 
Sulla sponda sud-ovest si inoltrano nel bosco alcuni sentieri che raggiungono il lago Superiore; tra i tronchi è impossibile non notare alcuni enormi massi erratici strappati in epoca remota alle montagne dai ghiacci che li hanno trasportati sin qui. Uno di questi (masso Pirona) ha un volume di oltre 30.000 metri cubi ed è uno dei più grandi di tutto l'arco alpino.
In trenta minuti compio il giro completo e mi ritrovo al punto di partenza. 
La temperatura è piacevolmente fresca ma, d'altronde, anche nelle giornate più afose, la canicola qui non arriva; a margine di questo devo aggiungere che in questi luoghi, in inverno, si registrano temperature tra le più rigide d'Italia.
Mi dirigo, a piedi, al lago superiore dove la vista è più aperta e meno intimistica ma altrettanto spettacolare. 
Nei dintorni si sviluppano numerosi sentieri che consentono escursioni in quota di tutti i tipi. Le sponde di questo lago sono acquitrinose e pertanto non c'è un sentiero agevole che ci giri intorno ma c'è la possibilità di raggiungere un breve ponte in legno (attualmente chiuso per restauri) che collega la sponda orientale con un piccolo scoglio che emerge dalle acque verdi.
Tutta la zona fa parte dal 1971 del Parco Naturale Regionale dei Laghi di Fusine e pertanto protetta.
Termino il giro tornando al lago inferiore dove mi fermo per la seconda colazione all'albergo Edelweiss; una antica costruzione tutta in legno con bella ed accogliente sala finestrata sul lago dove è possibile assaggiare i piatti della tradizione montanara friulana.
Nel pomeriggio mi dirigo oltreconfine per fare il pieno di carburante (più conveniente rispetto all'Italia) ed in seguito torno a Tarvisio per preparare i bagagli. L'indomani si torna in città con i suoi ritmi frenetici ed il solito tran tran. 
Per fortuna il ricordo di questi splendidi posti durerà a lungo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie della visita e complimenti per il tuo bellissimo Blog. Ti ho inserito nel cicuito dei "SIAMO UNA MONTAGNA DI BLOG". Il Logo lo puoi copiare nell'apposito post. Grazie ancora e Buona Montagna da Dorino

Anna ha detto...

Bellissimi questi laghi..luogo paradisiaco..grazie per avermelo fatto conoscere.