Il giorno che segna la fine dalla mia brevissima vacanza in Valle Aurina si presenta con un cielo quasi sgombero di nubi; l'idea del giorno prima era quella di partire per Trieste al mattino per evitare il caos del grande rientro ma adesso con questa bella giornata rivedo rapidamente i piani e insieme ai miei compagni di avventura si decide di salire al Rifugio Brigata Tridentina che è il rifugio alpino più a nord d'Italia.
In automobile ci portiamo sino al termine della statale della Valle Aurina presso Casere dove conviene parcheggiare l'auto (m 1571). Procediamo quindi a piedi oltre la sbarra che chiude il transito ai veicoli. In teoria se si transita prima delle 9 del mattino è possibile superare la sbarra e avanzare di qualche chilometro con l'auto ma sarebbe un vero peccato per la bellezza e dolcezza del percorso che rinfranca animo e corpo.
Siamo nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina. Risaliamo con deboli pendenze il solco vallivo. Siamo accompagnati sulla destra dal fragore del torrente Aurino sino ad uno splendido pianoro ove la carrareccia ha termine in coincidenza della Kehrer Alm (Malga della Svolta – m 1842 – ore 1,00 dalla partenza).
Ci fermiamo ai piedi di un ripido salto roccioso dal quale scende il torrente Aurino con numerose rapide. Qui il gruppo si divide in quanto alcuni preferiscono distendersi sul bel prato a crogiolarsi al sole. Raffaele ed io, invece, decidiamo di proseguire.
L’ostacolo del salto roccioso viene aggirato col comodo sentierino (segnavie CAI nr. 13) che scavalca subito il corso d’acqua risalendo senza difficoltà (solo un po di fatica) la sponda a destra.
Guadagniamo la soprastante vasta terrazza prativa ove è posta la Lahner Alm (Malga Lana – m 1979 – ore 1,30 dalla partenza – punto di ristoro nel periodo estivo).
Procediamo in piano su terreno acquitrinoso percorso da numerosi ruscelli che confluiscono generando il torrente Aurino.
Ci portiamo quindi ai piedi di un ripidissimo salto roccioso che all'apparenza sembra molto difficoltoso ed ardito: ai nostri occhi appare una lunga serie di stretti tornantini che risalgono la parete ovest del Bockegg.
Comunque, nonostante le apparenze, con grande fatica e con altrettanto piacere percorriamo il sentiero per gran parte lastricato. Attorno a noi numerosi torrenti scaricano notevoli quantità di acqua nella valletta sottostante... un vero spettacolo.
Il tracciato prende rapidamente quota portandosi al soprastante valloncello con la presenza di alcune staccionate che consentono di superare più agevolmente gli ultimi cento metrii di dislivello caratterizzati da gradoni piuttosto alti. Su questa parte di percorso troviamo la neve che era caduta il giorno precedente; fa un certo effetto calpestare neve in agosto ma queste sono le emozioni che solo la montagna sa dare. Con un minimo di prudenza procediamo fino ad uscire sulla destra per guadagnare la magnifica radura ove sorge il Birnlückenhütte (Rifugio Brigata Tridentina – m 2441 – ore 3 dalla partenza).
Abbiamo superato un dislivello di poco inferiore ai 750 metri e la temperatura piuttosto fresca, favorita dal cielo parzialmente coperto, ci ha aiutato a non sentire in maniera pesante la stanchezza dal momento che tutto il percorso si sviluppa in piena esposizione al sole.
Arrivati quassù ci godiamo il panorama che è notevole sia sull’elegante sagoma del Picco dei Tre Signori
che sulla sottostante Valle Aurina.
Verso nord si eleva la Vetta d'Italia che è una cima poco appariscente e facilmente confondibile con altre vette vicine.
Come tutti abbiamo imparato a scuola, questo rilievo deve la sua notorietà al fatto di essere il punto più a nord d'Italia ma non è così; questo punto si trova spostato di circa 500 metri e cade sulla cima della Testa Gemella Occidentale. Per identificarla con precisione tiro fuori dal mio zaino carta topografica e bussola e procedo all'orientamento del foglio; una giovane coppia di Varese li vicino ci chiede se siamo ingegneri e la cosa ci provoca una certa ilarità.
Dopo 20 minuti trascorsi fuori dal rifugio ci accorgiamo di essere rimasti con le sole magliette in mezzo alla neve per cui provvediamo a coprirci e entriamo nel rifugio. Questa struttura, non molto grande, appartiene al CAI di Brunico, ha 45 posti letto, è aperta dal 1° luglio al 10 ottobre e dispone, ovviamente, di un locale invernale sempre aperto. Fu costruito nel 1900 e ricostruito tra il 1963 e il 1971 dagli Alpini della Brigata Tridentina. I piccoli spazi interni sono molto affollati, riusciamo a trovare a stento un tavolino e ordiniamo due jeager tea (the del cacciatore) un intruglio bollente, dolce ed alcolico che ci scalda e ci rallegra di molto. Dopo aver osservato brevemente la gente che si avvicenda al bancone decidiamo di uscire e goderci ancora lo spettacolo della testa della Valle Aurina.
Sarebbe bello raggiungere la Forcella del Picco (Birnlucke) a 2667 metri ma il tempo che sta cambiando e la neve presente ci inducono a più miti imprese e pertanto dopo poco decidiamo di affrontare la discesa che avviene per lo stesso sentiero percorso all'andata. Nel giro di un'ora arriviamo alla Malga della svolta e ci riuniamo al resto della compagnia.
Escursione di grande interesse per la maestosità degli ambienti nella quale si svolge.
Nel tardo pomeriggio riesco a partire alla volta di Trieste dopo aver salutato gli altri del gruppo che rimangono ancora in zona.
2 commenti:
Già, tante emozioni sopratutto se la si fa con il fratello! ;-)
Raffaele
Già, anche il fatto di aver affondato gli scarponi e... il fondo dei pantaloni (vero Raf?) nella neve di agosto è stata una particolarità.
Festosi saluti.
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