Translate

Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

sabato 26 settembre 2020

La Barcolana

A Trieste, da oltre mezzo secolo, si tiene una manifestazione velica unica al mondo per numero di partecipanti (da primato) e per le modalità di partecipazione: la Barcolana.
Oltre duecentomila spettatori, più di duemila imbarcazioni, circa ventimila uomini d'equipaggio; sono i numeri della Barcolana, la storica regata velica internazionale che, dal 1969, attira ogni seconda domenica d'ottobre a Trieste migliaia di appassionati.
Roberto Di Giorgio
Giunta quest'anno alla 52^ edizione, la Barcolana è un evento che non è soltanto sport, ma anche cultura e costume, capace di attrarre un gran numero di turisti nella città giuliana durante la settimana che precede la regata finale che è costellata di gare veliche minori, concerti, conferenze, mercati, fuochi d'artificio e tanto altro. 
Il percorso della Regata internazionale si snoda lungo 15 miglia, con partenza spettacolare generalmente fissata tra il Castello di Miramare e la Società Velica di Barcola e Grignano
plusmagazine.news
e l'arrivo posizionato davanti a Piazza Unità.
Roberto Di Giorgio
Alla gara partecipano velisti professionisti e amatoriali. 
Roberto Di Giorgio
Se anche la Bora, vento che spazza spesso il golfo, decide di partecipare alla manifestazione allora lo spettacolo è assicurato
Roberto Di Giorgio
e la visibilità garantita a tutti i presenti che assistono all'evento dalle rive o, ancora meglio, dalle alture che fanno da corona a Trieste.
Roberto Di Giorgio
Per concludere, vi propongo un gran bel video che sintetizza cosa rappresenta la Barcolana per i Triestini e gli appassionati di vela.
Un caro saluto.

domenica 6 settembre 2020

Passo Rolle - Pale di San Martino

Di ritorno dalla Val di Fiemme in direzione Belluno, ci siamo trovati a transitare per il paradisiaco Passo Rolle. In una giornata calda e tersa come poche in questa estate abbiamo percorso in macchina la Strada Statale 50 che ci ha portati alla quota di  1980 metri.
Roberto Di Giorgio
Il paesaggio è quello tipico di alta montagna con pascoli, baite, mucche, malghe e chiesetta 
Roberto Di Giorgio
ma quello che da altre parti non c'è è l'impressionante colpo d'occhio sulle imponenti Pale di San Martino.
Roberto Di Giorgio
Parcheggiata l'auto abbiamo vagabondato piacevolmente per il minuscolo borgo che è sorto su questo passo dolomitico.
Roberto Di Giorgio
Siamo nel Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino, nella porzione più orientale del Trentino, in un territorio che, pur contenuto nei suoi quasi 20.000 ettari, presenta una varietà naturalistica  e paesaggistica notevolissima distribuita tra i 1074 metri della Val Canali e i 3192 metri della Vezzana (la più alta cima delle Pale di San Martino). Un mosaico di valenze ambientali tutelato da oltre mezzo secolo che la natura ha distribuito a cavallo tra il Primiero e la Val di Fiemme.
Ci circonda la grande foresta demaniale di abete rosso di Paneveggio; la foresta dei violini che da secoli fornisce legname pregiato ai maggiori maestri artigiani specializzati nell'arte della liuteria.
Più su, in controluce e in contrasto con il cielo luminosissimo si stagliano le celebri Pale di San Martino  schierate in un magnifico anfiteatro con il Cimon della Pala che raggiunge la bellezza di 3186 metri. 
Roberto Di Giorgio
Questo gruppo montuoso, che qualcuno considera il "cuore" delle Dolomiti, è l'esempio per eccellenza di quelle antiche piane tidali ove per milioni di anni, generazioni di microrganismi imprigionati fra i fanghi calcarei preparavano uno dei maggiori monumenti naturali del mondo, oggi regno del camoscio e dell'aquila reale.
Roberto Di Giorgio
Restiamo a lungo rapiti da tanta selvaggia bellezza prima di ritornare all'auto per scendere dal Passo Rolle alla volta di San Martino di Castrozza.
Un caro saluto.