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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

sabato 19 giugno 2021

Segnale internazionale di soccorso alpino

Quando si va in montagna, anche per una semplice passeggiata, occorre sempre prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi, a non perdere l'orientamento, alle previsioni del tempo, all'incontro con vipere ecc.
Nonostante le mille attenzioni può capitare l'eventualità di un problema più o meno serio che può immobilizzare l'escursionista per il timore di complicare ulteriormente il problema o per l'oggettiva impossibilità a muoversi per qualche trauma. Se si è in una zona dove la copertura della rete cellulare è assente (capita di frequente in montagna), occorre conoscere i segnali per richiamare l'attenzione di altri escursionisti presenti nella zona. 
Anche se non si è subito alcun incidente, è necessario prestare attenzione ad eventuali segnali provenienti da altri escursionisti in difficoltà; d'altronde nel silenzio della montagna non è difficile udire tali segnali provenienti anche da notevole distanza.
Il segnale di  soccorso venne pensato nel 1894 da Clinton Thomas Dent e fu rapidamente adottato internazionalmente.
impariamo questi segnali; possono salvarci la vita.
Per chi si trova in difficoltà: lanciare sei volte nello spazio di un minuto un segnale acustico/ottico e ripetere gli stessi segnali dopo che è trascorso un minuto.
Per chi percepisce il segnale di soccorso: lanciare tre volte nello spazio di un minuto un segnale acustico/ottico e ripeterlo dopo un minuto di intervallo.
I segnali vanno ripetuti fino a che il soccorritore non è in vista di che chiede aiuto.
Ecco perché nel mio zaino non mancano mai il fischietto e una torcia elettrica.
Un caro saluto e buona montagna!