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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

mercoledì 29 aprile 2009

Missione compiuta, goodbye Lebanon!


Sei mesi!!
Sono passati quasi sei mesi da quando siamo sbarcati all'aeroporto di Beirut.
Sei mesi vissuti con un'intensità straordinaria. 
Sei mesi difficili ed esaltanti al tempo stesso. 
Sei mesi di successi e di tensioni. 
Sei mesi vissuti serenamente in pericolo...
... ma sono trascorsi ed ora è tempo di bilanci.
Il nostro lavoro consisteva nell'aiutare la popolazione del sud del Libano, duramente colpita dal conflitto con Israele del 2006, con una serie di progetti finanziati dal nostro Paese e da alcuni Enti locali ed organizzazioni varie.
Siamo intervenuti in tutti i campi in cui ci è stato consentito farlo.
Abbiamo realizzato infrastrutture importanti tra le quali la costruzione di una pista di atletica nella città di Tiro, 
la realizzazione di una ludoteca nel villaggio di Shur, 

il rifacimento della strada che dalla costa sale verso Shama e la sua iluminazione, 

l'asfaltatura di un grande piazzale nel paese di Ramye, il rifacimento dell'ambulatorio medico e della biblioteca di Al Mansouri;  

inoltre abbiamo effettuato interventi di miglioramento, riparazione e manutenzione in scuole, strade, 

illuminazione, ambulatori e infrastrutture varie.
Nel campo dell'ambiente abbiamo acquistato e donato cassonetti, automezzi e autocompattatori per la raccolta e l'asporto dei rifiuti.

Nel campo dei beni archeologici abbiamo eseguito la completa pulizia dell'immenso ippodromo romano di Tiro.

Per l'infanzia abbiamo allestito aule giochi e di informatica in alcune scuole, 

donato fotocopiatrici e attrezzature informatiche, distribuito materiali di cancelleria raccolti nella Provincia di Gorizia, costruito la ludoteca di cui accennavo poc'anzi, consegnato cassette di pronto soccorso in tutte le scuole, organizzato corsi di lingua italiana in diversi villaggi 

e distribuito più di 1.500 giocattoli durante le vacanze di Natale.

Nel campo della sanità pubblica, abbiamo acquistato due ambulanze con i fondi della Regione Friuli Venezia Giulia, 

un contaglobuli per l'Ospedale Governativo di Tiro, 

abbiamo equipaggiato alcuni ambulatori 

ed altri li abbiamo completamente ristrutturati e, soprattutto, abbiamo messo in piedi una serie di ambulatori mobili gestiti da medici italiani che, con cadenza settimanale, fornivano visite mediche gratuite in ben 17 villaggi.
Nel campo degli impianti tecnologici abbiamo donato gruppi elettrogeni 
e impianti di riscaldamento; 

abbiamo illuminato villaggi e strade.
In sei mesi abbiamo impiegato, per la realizzazione di tutti questi progetti, 1.050.000,00 €.
In questi pochi minuti che sto impiegando a scrivere queste note mi sto rendendo conto dell'imponente lavoro che abbiamo svolto e per questo devo ringraziare i componenti della mia squadra che con eccellente spirito di cooperazione, intelligenza, generosità e, soprattutto, amicizia hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita di tutte le iniziative intraprese.
Pertanto grazie a Barbara

Michelangelo, 

Sax, 

Marco, Fabio, Oscar e Felice.... ma anche al nostro mediatore culturale Nasser e al nostro architetto Naji che, solo adesso, mi rendo conto di aver spremuto come limoni. Non posso poi dimenticare Viviana, Elisa, Tiziana, Fabrizio, Alessandro e Anna che hanno collaborato con noi per la riuscita dei corsi di Italiano. 
Inoltre un ringraziamento va a quanti abbiamo incontrato qui in Libano e ci hanno dimostrato amicizia e affetto: Valeria, Cristina, Viviana, Daniela, Antonio, Andrea e la sua famiglia.
Quello che abbiamo fatto in Libano in questi sei mesi è sotto gli occhi di tutti; abbiamo ricevuto attestati di stima e amicizia in continuazione ed i media nazionali e locali ci hanno costantemente monitorato riportando sulla stampa le nostre attività... sono stati sei mesi duri e indimenticabili che sono costati molti sacrifici (forse troppi) a noi e a chi ci aspetta in Italia.... ma vuoi mettere la soddisfazione di un sorriso regalatoci dai bambini libanesi dagli occhi enormi?
Il sole tramonta sull'orizzonte di questa avventura.

Una nuova opera ci attende in Patria... quella, non facile, di recuperare il tempo perduto con chi ha avuto la pazienza di aspettarci... e a chi questa pazienza non l'ha avuta, voglio dire che ha perso un'occasione speciale per riabbracciare persone davvero speciali.
Un caro saluto a chi ci ha seguito in quest'avventura.

venerdì 17 aprile 2009

Terremoto in Libano III

Sono appena ritornato da Tiro. Il terremoto che si è avvertito nel sud del Libano non ha provocato alcun danno e la vita procede normalmente. 
Nulla di nuovo sotto il sole libanese.

Terremoto in Libano II

Confermato! Le zone in cui si è avvertito con più intensità sembrano essere quelle di Nabatiye e Tiro. E' verso questa città che ci stiamo dirigendo.
Dalle prime notizie avute per telefono non sembrano esserci, fortunatamente, danni e feriti e la situazione risulta tranquilla.

Terremoto in Libano

Cinque minuti fa, mentre eravamo in ufficio, abbiamo udito nettamente una scossa di terremoto.
Molto probabilmente l'epicentro è distante ma usciamo lo stesso per vedere se ci sono danni.

mercoledì 8 aprile 2009

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, 
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, 
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, 
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, 
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, 
chi non si lascia aiutare; 
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, 
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, 
ricordando sempre che essere vivo 
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

                                              Martha Medeiros

martedì 7 aprile 2009

Goodbye Valeria

Solo pochi giorni fa ho salutato Anna su questo blog e già mi tocca congedarmi da un'altra persona che è stata importante per me in questa esperienza libanese. Tra qualche giorno anche Valeria rientrerà a Roma dove intraprenderà un altro lavoro sempre nel campo del giornalismo. 
Che dire? E' triste vedere amici con cui si è condiviso qualcosa di importante andare via... è come se un pezzetto del tuo cuore si staccasse da te. E inoltre sembra che qualcosa di bello si stia sfaldando perchè ci saranno altre partenze prima del giorno in cui io e il mio team rientreremo in Italia.
Questo pomeriggio, in una Tiro illuminata da un sole gagliardo, ho incontrato nell'ippodromo romano Valeria per un fugace saluto per l'ultima volta qui in Libano. Il suo giornale l'aveva dirottata a Beirut per seguire la conferenza stampa del Ministro degli Esteri Frattini e, pertanto, i saluti sono stati necessariamente frettolosi. Mi ha portato un regalo che, pur senza valore economico, ho apprezzato moltissimo per quello che rappresenta: la copia del giornale dove per la prima volta è stato pubblicato un suo pezzo in prima pagina. Di questo avevo ampiamente parlato in un altro post. Accanto al titolo una dedica significativa: "La mia prima pagina! Piccole soddisfazioni... qui c'eri anche tu! Grazie per l'amicizia e il supporto! Valeria".
Grazie Valeria. Mi è dispiaciuto vederti prendere il taxi oggi. Ricordando quello che mi dicevi sui tuoi progetti, mi rendo conto che per te si è chiusa una parentesi importante  ma sono sicuro che anche nella nostra capitale saprai farti valere.
Buona fortuna e in bocca al lupo!
P.S. Il giornale che ha pubblicato il pezzo di Valeria è di uno schieramento che non rispecchia il mio modo di vedere la politica... questo rende ancora più bella questa amicizia che va oltre i campanili e le sottostanti parrocchiette.
Buonanotte.

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto

A tutti gli amici abruzzesi che in questi momenti stanno soffrendo per il terremoto mando un forte abbraccio. Buona fortuna.
(Ansa)

domenica 5 aprile 2009

La cucina libanese

Se c'è una cosa che, più di altre, mi ha fatto accettare di buon grado un mio secondo semestre di impiego in Libano è stata la sua cucina.
Le pietanze di questo paese sono eccellenti e rispecchiano la tanto celebrata dieta mediterranea: verdure, legumi, insalate, ortaggi, carni bianche e olio extravergine di oliva sono i principali ingredienti che potete trovare nelle case e nei ristoranti libanesi.
Facciamo adesso una panoramica di quello che potete aspettarvi se avrete la fortuna di sedervi in uno dei tanti locali che servono questi ottimi piatti.
Innanzi tutto, appena entrati, il cameriere vi porterà dei piattini con stuzzichini come quelli nella foto.
In questo caso vediamo lupini (tormos), carote salate (jasar) e semi vari (bzurat) ma potranno servirvi anche peperoni, sottaceti altro.
Quando vi porteranno il menù, non aspettatevi di capirci molto; potete regolarvi come faccio io cioè chiedete le "mezzas" che sono gli antipasti libanesi lasciando mano libera al cameriere.
Vi verranno servite tutta una serie di piatti e ciotole contenenti bontà dai sapori esotici e insoliti.
Quasi sicuramente vi porteranno due tipi di insalata. 
Il fattoush fatto con pomodori, cetrioli, cipolle rosse, insalata verde (lattuga), ravanelli, carote, olive nere, prezzemolo, menta, succo di limone e extravergine di oliva; viene generalmente accompagnato con crostini di pane.
L'altra insalata è il tabulè, un piatto freschissimo fatto con molto prezzemolo, menta, pomodori, cipolla, tritati finemente e conditi con olio e limone.
Dell'hummus vi ho già scritto in altro post.
C'è poi una "mezzas" che ricorda l'hummus ma al posto dei ceci si usa la melanzana passata alla fiamma viva; il nome di questa squisitezza è mutabal beitinjan e generalmente viene servita con dei grani di melograno. La mutabal beitinjan realizzata senza l'utilizzo della tahina viene chiamata baba ghannouj.
Proseguendo, potremo trovare le batata harra, sono delle patate piccanti passate al forno, aromatizzate con menta e condite con olio, limone e prezzemolo.
Le kebbeh meklie sono delle polpette di grano spezzato ripiene di carne di manzo, pinoli e cipolla.
Continuando a parlare di carne potete trovare i saudat jaj, fegatini di pollo conditi con limone e debs rumman (una sorta di aceto di melograno).
Una cosa molto particolare è il warak inab; sono degli involtini di foglie di vite ripieni di riso.
E rimanendo in tema di involtini, cosa ne dite di questi rkakat? Non è una parolaccia, sono degli involtini di pasta sfoglia ripieni di formaggio fresco.
Deliziosi sono questi makanek, salsiccette di manzo (più raramente montone) condite con l'onnipresente limone.
E se tutti questi antipasti non vi sono bastati, potete ordinare la portata principale a base di carne o pesce.
Io di solito ordino il taouk..
Sono dei bocconcini di pollo speziati e passati nel concentrato di pomodoro, 
serviti in una fetta di khobez arabi (pane arabo) per non disperderne il calore e accompagnati da patatine e da una deliziosa crema all'aglio.
Altrettanto buono è il pollo servito su un letto di riso e mandorle.
In molti ristoranti non sarà possibile innaffiare queste pietanze con del vino in quanto ci troviamo in un paese musulmano e al massimo potrete trovare della birra analcolica. Solo nei grandi centri turistici, frequentati dagli occidentali, i ristoranti hanno una carta dei vini decente.
Al termine del pranzo, in alcuni locali, il cameriere vi inviterà ad alzarvi e a sedervi ad un tavolo vicino sul quale troverete vassoi di frutta di ogni tipo e dove vi serviranno il caffè.
Il caffè è, purtroppo, una nota dolente sulla quale non mi dilungo. 
Il pranzo si conclude, generalmente, con una fumatina di narghilè; basta chiederlo e il cameriere vi porterà questo caratteristico strumento con un bocchino sigillato e l'aria si riempie di fragranze che rimandano ad atmosfere dalle mille e una notte.
Sarà, invece, quasi impossibile trovare dolci; se proprio ne avete voglia potete entrare in una delle molte pasticcerie dove non avrete che il piacevole imbarazzo della scelta e il vostro colesterolo avrà un'impennata imbarazzante.
Vi consiglio vivamente di visitare qualche pasticceria; è una esperienza notevole e tutti i sensi (tranne l'udito) verranno stimolati in maniera piacevole.
Un caro saluto... io vado a cena.

venerdì 3 aprile 2009

Le persone inutili

Quante volte vi è capitato di incrociare nella vita persone la cui posizione, nell'armonia costituita delle cose, è del tutto incomprensibile?
Parlo di quelle persone la cui presenza risulta, di fatto, ininfluente nel corso della storia; non parlo della storia con la S maiuscola ma di quella di tutti i giorni, quella fatta con la tenacia della gente comune, con l'umiltà di chi sa stare al proprio posto, con l'intelligenza di capire le situazioni, con la dolcezza di un sorriso che non chiede niente in cambio.
Il difficile mestiere della vita forgia la personalità dei singoli dandogli un carattere ed un'anima; ma a volte il vivere quotidiano non insegna nulla a chi non ha cuore per aprirsi al mondo, a chi crede che la speranza sia una cosa che si acquista on-line dopo aver digitato la parola "eccomi" su un motore di ricerca in internet.
E intanto il tempo passa e i cuori si inaridiscono e risulta sempre più difficile tornare sui propri passi... le occasioni si perdono illudendosi che potranno ripresentarsi il giorno successivo ma il giorno dopo non è mai come ce lo siamo immaginati la sera precedente.
In un mondo i cui riferimenti sono dettati da personaggi di dubbia moralità e dove gli esempi da seguire sono i "tronisti" e le "sgallettate" che animano in maniera volgare i media nazionali, mi rendo conto che è difficile percorrere la propria strada senza sbandamenti e condizionamenti... no, ho sbagliato, non è difficile... è solo più comodo spegnere il cervello e far si che altri pensino per una massa di gente che giorno dopo giorno va ad aumentare le fila delle persone inutili.
Non ho ricette da suggerire per questo stato di torpore che noto in molte persone e non ci provo neanche... cercare di agire sulla psiche umana degli altri è cosa improba... è solo che questa sera facevo queste riflessioni e avevo voglia di metterle sul blog.
Un caro saluto a tutti.

giovedì 2 aprile 2009

Goodbye Anna

Ecco... era inevitabile. Prima o poi sarebbe successo.
Tra poche settimane questa avventura libanese terminerà per me e la mia squadra ma già alcune persone che hanno collaborato con noi allo sviluppo di alcuni specifici progetti stanno per rientrare in Italia per i normali avvicendamenti. 
E' il lato triste di queste esperienze. Sarebbe stato bello poter rientrare tutti insieme, poter festeggiare e salutarci sul territorio nazionale ma, quasi sempre, la vita e i desideri prendono binari divergenti.
Ed ecco che Anna sta per imbarcarsi su un aereo che porrà fine alla sua missione.
Conoscevo Anna di vista già prima del mio arrivo in Libano ma non ci eravamo mai scambiati battute se non normali saluti. Qui è tutto diverso, anche se si lavora in settori diversi, tra Italiani all'estero si instaurano rapporti che in Italia difficilmente attecchirebbero. Ed è così che Anna si è aggregata a noi per collaborare ad alcuni corsi di lingua italiana che abbiamo organizzato in un orfanotrofio e in una biblioteca. 
Con il proseguire del tempo, nella consapevolezza di svolgere compiti umanitari al servizio degli altri, è nata una stima e una fiducia reciproca con tutto il mio team. 
In qualche raro momento di scoramento ho raccolto le sue confidenze e i suoi sogni per i progetti futuri... sempre con garbo ed ironia.
Bene cara Anna, per te il sole sta tramontando sul paese dei Cedri ed una nuova alba ti attende a Roma dove il tuo carattere e il tuo sorriso ti faranno essere protagonista di altre avventure indimenticabili. Al mio saluto si associano i miei collaboratrori ed in particolare Barbara.
Goodbye Anna, non ci dimenticare e non dimenticare questa esperienza!! Noi non lo faremo.
Buona fortuna!

mercoledì 1 aprile 2009

Il castello crociato di Tibnine

Nel sud del Libano si trova Tibnine, diventata famosa per il fatto di ospitare il Quartier Generale del Contingente a guida italiana "Sector West" della missione ONU denominata UNIFIL.
Questo piccolo centro è sorto attorno ad un interessante castello posto su un rilievo dominante il paesaggio circostante. Le sue pietre hanno visto passare gli eserciti contrapposti impegnati nelle crociate.
Fu costruito nel 1104 da Hugues de Saint Omer, governatore di Tiberiade, in preparazione dell’assedio di Tiro. Nel 1187, a seguito della battaglia di Hittin, il castello venne conquistato da Saladino ma nel 1229 fu rioccupato dai Franchi ai quali venne di nuovo sottratto dal sultano mamelucco Beybars nel 1266; la struttura fu in seguito ampliata e modificata, in particolar modo nel XVII sec. dal governatore di Acri, Zaher al Omar. Gran parte dell’edificio venne poi distrutto da Ahmed al Jazzar e da allora gli interni sono in rovina. 
Ciononostante, il castello occupa una superficie di 2000 mq. e conserva le mura esterne fortificate, sulle quali negli ultimi anni sono state eseguite vaste opere di restauro (anche da parte dei militari di UNIFIL). 
Dal castello si godono vedute spettacolari sulla regione circostante. 
Il maniero è incustodito e richiede non più di 30 minuti per la sua visita. 
Data la scarsità di spazio per i parcheggi, è consigliabile raggiungere il castello con una breve salita a piedi di 5 minuti che inizia nei pressi dell'ospedale di Tibnine.