Il Baldo è una lunga catena di oltre 40 km. che si estente tra le provincie di Trento e di Verona in senso nord-est sud-ovest a separare due grandi valli che, modellate dai ghiacciai quaternari, hanno dato origine al Lago di Garda e alla Val d'Adige.
Il gruppo è generalmente suddiviso in dorsale del Baldo, culminante alla Punta Telegrafo (m. 2200) e monte Altissimo di Nago (m. 2070).
Verso sud, dove le valli del Garda e dell'Adige di estendono e quasi si sfiorano, il Baldo degrada nella conca collinare di Caprino Veronese.
I due versanti principali del rilievo montuoso presentano caratteristiche nettamente diverse: verso est presenta declivi che a tratti formano ampi pascoli prima della grande spaccatura della Val d'Adige sulla quale si affacciano muraglie rocciose; verso il Lago di Garda, invece, è una compatta struttura molto ripida e selvaggia fittamente coperta a boschi e boscaglia.
Il clima di tutto il gruppo è sempre piuttosto mite, influenzato soprattutto dalla presenza del lago, ma l'umidità proveniente sia dal lago come anche dalla vicina pianura caratterizzano la montagna per le nebbie, i vasti nuvoloni ed i temporali.
Il Baldo, un tempo la montagna dei pastori per via delle grandi zone di pascolo sfruttate da tempi immemorabili, è anche definito il giardino d'Italia per la straordinaria quantità e rarità di specie vegetali ed in particolare per le spettacolari fioriture. Molte di esse sono residui glaciali sopravvisuti sul monte che emergeva come un'isola tra le enormi colate di ghiaccio.
Dal terrazzo dell'appartamento dove passo le mie vacanze lacustri a Riva del Garda, la sagoma del Baldo si staglia massiccia e imponente in lontananza; come dicevo non è infrequente la formazione di foschie, dovute all'evaporazione del lago, che rendono difficile apprezzare i panorami gardesani e pertanto, per salire questa splendida montagna, ho aspettato una giornata di pioggia che pulisse perfettamente l'aria. Il giorno successivo, accompagnato da mia figlia, lascio Riva del Garda di buon ora per Malcesine da dove parte un moderno impianto di risalita che in 10 minuti trasporta gli escursionisti dalla riva del lago ai 1.800 metri del Baldo. Lasciata l'auto nel vicino parcheggio coperto (piuttosto costoso) e acquistati i biglietti (17 Euro a persona A/R) cominciamo a salire con una bella cabina vetrata circolare che, ruotando su se stessa, permette una vista a 360°.
Arrivati a destinazione, su bellissimi prati che fanno venire la voglia di toglierci gli scarponi e di camminare a piedi nudi, i nostri occhi hanno la possibilità di spaziare su panorami indimenticabili.
L'aria tersa ci consente di spingere lo sguardo a nord verso le cime ancora innevate del Brenta o verso est fino a distinguere (con difficoltà) Venezia. Ma l'attore principale dello spettacolo e il Lago di Garda che placido e luminoso si distende da Riva a Sirmione in tutta la sua magnificenza. Ci muoviamo, senza fretta, verso nord-ovest in direzione del Monte Altissimo ma lo sguardo è sempre attirato dal blu del Garda. Arrivati ad una sella erbosa ci sdraiamo per ammirare i parapendii multicolori che dopo una breve rincorsa si staccano dal suolo per salire altissimi spinti dalle correnti ascensionali.
Sullo sfondo, adagiata sulla riva opposta abbiamo una bella visuale su Limone del Garda. Che spettacolo!
Proseguiamo la passeggiata senza una meta precisa; è bello lasciarsi guidare dai propri passi in uno paesaggio luminoso e fantastico dove gli unici rumori sono quelli del vento.
Concludiamo il giro ad un belvedere sul Garda Trentino con le perle Riva e Torbole per poi ritornare sullo stesso percorso.
Ritornerò ancora sul Baldo per compiere qualche escursione più impegnativa.
Cartografia di riferimento: carta escursionistica 1:25.000 nr. 117 Monte Baldo Edizioni 4LAND
2 commenti:
La prossima volta che vado da quelle parti non perderò tempo a Gardaland. Dalle foto capisco che deve essere un posto incantevole.
Continua così.
Sono d'accordo con te. Qualunque paradiso artificiale non eguaglia quello che sa fare la natura.
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