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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

sabato 16 maggio 2020

Santuario Madonna della Corona

In provincia di Verona, sul versante orientale del Baldo che lo separa dal Lago di Garda, esiste in quota un luogo di fede e pellegrinaggio dalla bellezza unica; sto parlando del Santuario Madonna della Corona.
La Chiesa si trova a Ferrara di Monte Baldo, località Spiazzi, ove si può giungere con auto e bus ma io, come al solito, opto per un itinerario più faticoso ed edificante: il Sentiero della Speranza, antico percorso di pellegrinaggio, vero e proprio itinerario della fede. Il percorso inizia a Brentino Belluno, paesino sulla parte occidentale del Baldo, a cui si arriva percorrendo la provinciale che attraversa la Val d'Adige per tutta la sua lunghezza. Dal paese si arriva ad una scalinata in pietra alquanto lunga e ripida per uno sviluppo complessivo di 2500 metri ed un dislivello di circa 600 metri.
Essendo un giorno infrasettimanale, il luogo è quasi deserto; gli antichi gradini, consumati dal faticoso incedere dei tanti pellegrini guadagnano rapidamente quota,  aprendosi su panorami sempre più ampi e spettacolari. La scalinata lascia spazio ad un sentiero vero e proprio. Il caldo si fa sentire ma è possibile fare delle soste. Una bella terrazza (La Croce) che si affaccia sulla sottostante Valle dell'Adige mi consente di prendere fiato.
Da qui il sentiero si fa più esposto e se si soffrono le vertigini ci si può mantenere ad un cordino metallico assicurato alla parete rocciosa. Superato questo breve tratto il sentiero si fa più ripido e ardito; salgo per una scala a zig zag le pendici del Monte Baldo. In perfetta solitudine arrivo alla suggestiva Grotta della Pietà;
qui mi fermo per una breve sosta, tra il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle fronde comincio ad udire un lontano canto sacro, segno evidente che il Santuario non deve essere lontano. Riprendo il cammino
mentre il canto diventa più distinto e si diffonde in ogni dove; scoprirò dopo che viene diffuso dal Santuario per mezzo di altoparlanti.  Ad un certo punto, in uno squarcio tra la fitta vegetazione, ho una prima visuale dell'edificio sacro.
Una vera meraviglia. Come un nido d'aquila, il Santuario si staglia aggrappato alle rocce con una grigia parete alle spalle come a contenerlo e proteggerlo. Continuo il percorso che addirittura supera in quota il Santuario stesso, dandomi la possibilità di ammirarlo da altre prospettive,
per poi ridiscendere e portarmi dolcemente al cospetto di una autentica meraviglia.
Per arrivare fin qui ho salito la bellezza di 1540 gradini.
La fatica, la solitudine, i suoni della natura, le riflessioni che mi hanno accompagnato, tutto contribuisce a predispormi alla visita.
Fonti medievali documentano che intorno all’anno Mille in questa zona vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno di Verona e che, almeno dalla seconda metà del 1200, esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. Tra il 1434 ed il 1437 la Chiesa passò in proprietà ai Cavalieri di San Giovanni, o del Santo Sepolcro, presenti a Verona dal 1362 che la conservarono fino allo scioglimento dell'Ordine con provvedimento napoleonico nel 1806. A questo periodo sembra risalire il gruppo in pietra della Pietà poi venerata come Madonna della Corona. Alta 70 centimetri, la statua è in pietra locale dipinta e poggia su un piedistallo recante la scritta “HOC OPUS FEClT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432”, tradizionalmente considerata come prova che la statua venne fatta realizzare e donata alla Corona nel 1432 da Lodovico Castelbarco, proveniente da una nobile famiglia di Rovereto. Nei quattro secoli di gestione, i Cavalieri del Santo Sepolcro trasformarono radicalmente la Madonna della Corona, facendola diventare un vero Santuario accessibile grazie alla sistemazione del ponte in legno di accesso a valle (1458) e alla costruzione sopra la preesistente di una nuova chiesa (1490- 1521). 
Nel 1625, iniziò la costruzione di una nuova e più ampia chiesa 4 metri sopra la precedente che rimase inglobata sotto il nuovo presbiterio. I lavori si conclusero nel 1685. Nel frattempo vennero risistemate le vie d’accesso e venne costruito, in una cavità del monte, un ospizio per le necessità di 
alloggio dei pellegrini sempre più numerosi.
Alla fine del secolo XIX la Chiesa fu ampliata e dotata di una nuova facciata in stile gotico; la conclusione dei lavori fu solennizzata il 17 settembre 1899 con la cerimonia d’incoronazione della statua dell’Addolorata.
Negli anni successivi facciata e chiesa furono impreziosite da statue in marmo bianco di Carrara dello scultore veronese Ugo Zannoni, nel 1921-1922 fu rifatto il campanile con guglia svettante.
Nel 1974 si progettò di Ampliare ulteriormente l'edificio, demolendo la Chiesa esistente e conservando le sole parti più valide e significative. Il 4 giugno 1978 il Vescovo Giuseppe Carraro poté procedere alla dedicazione del nuovo Santuario e del nuovo altare.
Da allora la Chiesa appare così come la vediamo ora.
Nel 1982 al Santuario venne attribuito il titolo “basilica minore”. Il 17 aprile 1988 Papa Giovanni Paolo II visita il Santuario e prega la Madonna della Corona.
Lungo la parete destra del Santuario è esposto un vero patrimonio storico-artistico rappresentato dagli ex voto: 167 tavolette di diverse dimensioni di cui la più antica risale al 1547 e rappresenta il salvataggio miracoloso di una donna che sta per annegare nell’Adige a Verona.
Sul piano storico l’ex voto più interessante è la grande tela donata dalla comunità di Bardolino nel 1665, in ringraziamento dell’ottenuta grazia della pioggia, mentre quello più prezioso è un olio su tela raffigurante Cristo alla Colonna, eseguito nel 1724 dal pittore veronese Antonio Balestra (1666-1740).
In uscita dal Santuario
è possibile passeggiare attorno ad esso e godere di panorami mozzafiato.
Una breve pausa sulla terrazza panoramica del bar annesso e sono pronto per intraprendere la discesa.
Un caro saluto.
Il Santuario è aperto tutto l’anno con i seguenti orari:
da Novembre a Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00;
da Aprile a Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo luogo incantato si trova relativamente vicino a casa mia eppure non sono mai stata, mi farebbe piacere andarci quanto prima... sarà per la prossima volta, grazie!
Patrizia

Trekker ha detto...

Grazie per essere passata dal mio blog. ti consiglio di andarci, è un posto davvero singolare. Questa stagione è ottima perché non fa ancora caldo e la salita sarà meno faticosa.
Buona vita!