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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

venerdì 19 dicembre 2008

Tiro

Di Tiro vi avevo già raccontato in un post precedente, ma il mio interesse per questa città nasce da molto lontano.
Quando in terza elementare ho iniziato a studiare storia, ricordo di essere rimasto affascinato dalle vicende dei Fenici. Come tutti sanno, questo popolo di navigatori e commercianti ha toccato tutte le coste del Mediterraneo spingendosi ben oltre le colonne d'Ercole. A bordo di agili e veloci imbarcazioni, i Fenici partivano dai porti di Tiro e Sidone affrontando il mare con pochi strumenti e tanto coraggio.
Tiro, la citta' sacra al dio Melkart doveva la sua ricchezza alle molte colonie, al commercio dei tessili purpurei e alle costruzioni navali. Fu costruita inizialmante sulla terraferma ed in seguito su una prospicente isola sotto il regno del re Hiram; infatti costui decise di ingrandire ed abbellire la citta' ma cio' attiro' la brama dei conquistatori tra cui il re babilonese Nabucondonosor ed Alessandro il Grande.
L'espansione di Tiro comincio' nell'814 a.C. con la fondazione di Cartagine in Africa settentrionale da parte di alcuni commercianti che, in seguito, fondarono molte altre colonie sparse sulle coste del Mediterraneo e dell'Atlantico
Nel 333 a.C. Alessandro il Grande decise di conquistare questa citta' strategica. Inizialmente gli abitanti della citta' accolsero Alessandro nella regione come governatore impedendogli tuttavia di entrare nella loro citta' sacra. Il condottiero allora assedià Tiro per sette mesi; ordinò la costruzione di un molo per raggiungere le mura della parte insulare alla quale diede l'assalto incendiandola, uccidendo 6.000 dei suoi abitanti e disperdendo gli altri.
Tiro, comunque, continuò, sotto i successori di Alessandro, a battere la propria moneta d'argento e recuperò la sua posizione culturale e commerciale.
Nella mia mente di bambino mi vedevo a bordo delle navi fenicie alla scoperta dell'ignoto; mai avrei pensato di visitare, con la stessa meraviglia, quei porti a distanza di quasi quarant'anni da quel primo approccio con la storia.
Tiro è a un'ora di auto da Beirut ed è una città caotica e disordinata tuttavia il lungomare (soprattutto quello che guarda a sud), i parchi archeologici ed il suo souk meritano di essere visitati.
Il lungomare dicevo... qui è possibile parcheggiare la macchina nei pressi di una grande moschea e con una passeggiata di 5 minuti,
raggiungere il sito archeologico di al-Minà; il biglietto di ingresso costa 2.50 euro e il primo colpo d’occhio è estremamente suggestivo con resti di epoca romana e bizantina che digradano verso il mare fino all’antichissimo porto egizio.
Situato nella parte anticamente insulare della città, il sito presenta subito una scenografica strada colonnata
che termina al già citato porto egiziano a sud;
sulla destra è possibile notare una singolare arena rettangolare mentre sulla sinistra insistono i ruderi di un ampio complesso termale romano.
Queste terme coprono una lunghezza di 70 metri per 39 di larghezza ed erano il luogo d'incontro preferito dagli atleti. Erano costituite da larghe sale decorate ed attrezzate di piscine, acqua calda e fredda e saune. Oggi rimangono solo i resti delle grandi vasche che servivano a raccogliere l'acqua richiesta per azionare questo impressionante sistema.
Sull'ultima colonna di destra della strada principale (la prima di sinistra per chi viene dal mare), c'è incisa una croce grezza; un locale venditore di patacche archeologiche mi dice che è stata tracciata dai primi Crociati sbarcati a Tiro.
La visita del sito, a seconda dell’interesse può richiedere fino a due ore.
Nell’area archeologica, nei pressi di un imponente albero secolare,
c’è una postazione delle Forze Armate Libanesi (forse alloggi) non immediatamente riconoscibile se non per una garitta (non presidiata) con le insegne del Libano; è consigliabile non avvicinarsi. 
Al termine della visita è piacevole una rilassante passeggiata sul lungomare
ed una visita ad uno dei locali ivi presenti che offrono piatti libanesi con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Mi sento di consigliarvi il Salinas il cui simpatico proprietario si fa in quattro per servire il meglio della cucina libanese.
Terminato il pranzo è d'obbligo una visita all'altro sito archeologico che si trova sulla terraferma e comunemente chiamato "ippodromo". Si tratta dell'area di al-Bass dove è possibile ammirare un'ampia necropoli risalente alle epoche romane e bizantine tra i secoli II e VI d. C.
un arco trionfale (II sec.) costruito dagli antichi abitanti di Tiro in onore del loro imperatore Settimio Severo
e l'immenso ippodromo romano costruito nel II sec. a. C. il più grande e meglio conservato al mondo con i suoi 480 metri di lunghezza ed i suoi 160 metri di larghezza. Poteva accogliere fino a 30.000 spettatori che si radunavano per assistere alla corsa dei carri.
Tra l'altro in questo ippodromo, dopo quattro anni, è ripreso un gran bel festival estivo (segno evidente che in queste terre sta tornando lentamente la normalità grazie anche agli Italiani della missione ONU di UNIFIL). Una dei numerosi ospiti di questa manifestazione è stata la beniamina nazionale Soumaya Baalbaky, cantante libanese di grande successo nel mondo arabo che si affaccia sul Mediterraneo.
Termina qui la nostra visita ad una città ricca di storia e di contrasti con un mare bellissimo e gente cordiale ed ospitale.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di aggiungere, nel paragrafo dedicato alla gastronomia, il Nocean per un ottimo aperitivo ed in alternativa a Salinas suggerisco, sempre sul lungomare, Tyros oppure il Go-Tango.
Confermo che per Natale ci dovrai sopportare!

Trekker ha detto...

Beh... il Tyros è sicuramente più chic... ma vuoi mettere l'atmosfera intima e la vista che si gode dalle finestre del Salinas? Certo che poi se al posto tuo ci fosse una bella Libanese tutto sarebbe perfetto... ma si sà... la perfezione non è di questo mondo... e dovrò sopportarvi per Natale.
Un caro saluto.

Anonimo ha detto...

Conosco di persona Soumaya Baalbaky, nota cantante libanese. Se ti seve un "gancio", caro Trekker.... :)

Trekker ha detto...

Più che un gancio mi serve un cric per poggiarlo con delicatezza sulla tua personcina! E' COSI' CHE LAVORIi?
Il tuo capo.

Anonimo ha detto...

Se le tue arrabbiature si limitano ad ammonirci esclusivamente per come parcheggiamo le vetture, riteniamo di poter rimanere qui con te anche un paio di anni. Auguri Roberto! Alesssandro, Marco, Michelangelo, Barbara, Oscar e Fabio

Trekker ha detto...

Grazie ragazzi... ma le vetture non le potete parcheggiare sotto gli alberi e spaccare tutte le volte le antenne. Questa è l'ultima volta... poi i due anni si ridurranno a due settimane.
Auguri a tutti voi.

Anonimo ha detto...

Avevo taciuto l'ossessione per i "cavallucci".....

Trekker ha detto...

Beh... per i "cavallucci" c'è l'ippodromo di Tiro... se fai il bravo ti porto domenica prossima e se non mi fai arrabbiare ti compro anche un leccalecca.
Ciao simpaty!!!

Anonimo ha detto...

Da vero puledro di razza posso gareggiare solo nel Gran Premi di trotto ad alto montepremi...

Trekker ha detto...

Vai mmmmitttico!... andiamo a vincere!!!
Parola di Giampiero Galeazzi.