
Sei mesi!!
Sono passati quasi sei mesi da quando siamo sbarcati all'aeroporto di Beirut.
Sei mesi vissuti con un'intensità straordinaria.
Sei mesi difficili ed esaltanti al tempo stesso.
Sei mesi di successi e di tensioni.
Sei mesi vissuti serenamente in pericolo...
... ma sono trascorsi ed ora è tempo di bilanci.
Il nostro lavoro consisteva nell'aiutare la popolazione del sud del Libano, duramente colpita dal conflitto con Israele del 2006, con una serie di progetti finanziati dal nostro Paese e da alcuni Enti locali ed organizzazioni varie.
Siamo intervenuti in tutti i campi in cui ci è stato consentito farlo.
Abbiamo realizzato infrastrutture importanti tra le quali la costruzione di una pista di atletica nella città di Tiro,


il rifacimento della strada che dalla costa sale verso Shama e la sua iluminazione,

l'asfaltatura di un grande piazzale nel paese di Ramye, il rifacimento dell'ambulatorio medico e della biblioteca di Al Mansouri;

inoltre abbiamo effettuato interventi di miglioramento, riparazione e manutenzione in scuole, strade,

illuminazione, ambulatori e infrastrutture varie.
Nel campo dell'ambiente abbiamo acquistato e donato cassonetti, automezzi e autocompattatori per la raccolta e l'asporto dei rifiuti.

Nel campo dei beni archeologici abbiamo eseguito la completa pulizia dell'immenso ippodromo romano di Tiro.

Per l'infanzia abbiamo allestito aule giochi e di informatica in alcune scuole,

donato fotocopiatrici e attrezzature informatiche, distribuito materiali di cancelleria raccolti nella Provincia di Gorizia, costruito la ludoteca di cui accennavo poc'anzi, consegnato cassette di pronto soccorso in tutte le scuole, organizzato corsi di lingua italiana in diversi villaggi

e distribuito più di 1.500 giocattoli durante le vacanze di Natale.

Nel campo della sanità pubblica, abbiamo acquistato due ambulanze con i fondi della Regione Friuli Venezia Giulia,

un contaglobuli per l'Ospedale Governativo di Tiro,

abbiamo equipaggiato alcuni ambulatori

ed altri li abbiamo completamente ristrutturati e, soprattutto, abbiamo messo in piedi una serie di ambulatori mobili gestiti da medici italiani che, con cadenza settimanale, fornivano visite mediche gratuite in ben 17 villaggi.
Nel campo degli impianti tecnologici abbiamo donato gruppi elettrogeni


abbiamo illuminato villaggi e strade.
In sei mesi abbiamo impiegato, per la realizzazione di tutti questi progetti, 1.050.000,00 €.
In questi pochi minuti che sto impiegando a scrivere queste note mi sto rendendo conto dell'imponente lavoro che abbiamo svolto e per questo devo ringraziare i componenti della mia squadra che con eccellente spirito di cooperazione, intelligenza, generosità e, soprattutto, amicizia hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita di tutte le iniziative intraprese.
Pertanto grazie a Barbara,

Michelangelo,

Sax,
Marco, Fabio, Oscar e Felice.... ma anche al nostro mediatore culturale Nasser e al nostro architetto Naji che, solo adesso, mi rendo conto di aver spremuto come limoni. Non posso poi dimenticare Viviana, Elisa, Tiziana, Fabrizio, Alessandro e Anna che hanno collaborato con noi per la riuscita dei corsi di Italiano.
Inoltre un ringraziamento va a quanti abbiamo incontrato qui in Libano e ci hanno dimostrato amicizia e affetto: Valeria, Cristina, Viviana, Daniela, Antonio, Andrea e la sua famiglia.
Quello che abbiamo fatto in Libano in questi sei mesi è sotto gli occhi di tutti; abbiamo ricevuto attestati di stima e amicizia in continuazione ed i media nazionali e locali ci hanno costantemente monitorato riportando sulla stampa le nostre attività... sono stati sei mesi duri e indimenticabili che sono costati molti sacrifici (forse troppi) a noi e a chi ci aspetta in Italia.... ma vuoi mettere la soddisfazione di un sorriso regalatoci dai bambini libanesi dagli occhi enormi?
Il sole tramonta sull'orizzonte di questa avventura.

Una nuova opera ci attende in Patria... quella, non facile, di recuperare il tempo perduto con chi ha avuto la pazienza di aspettarci... e a chi questa pazienza non l'ha avuta, voglio dire che ha perso un'occasione speciale per riabbracciare persone davvero speciali.
Un caro saluto a chi ci ha seguito in quest'avventura.