Qualche anno fa mi sono recato per una settimana in Ucraina e precisamente a Leopoli; è stato un soggiorno particolare per la lontananza di questa bella città dalle normali rotte del turismo organizzato e per l'atmosfera particolare che vi aleggia sospesa tra occidente e nostalgie socialiste.
Leopoli è il capoluogo dell'Ucraina occidentale. Città cosmopolita di circa 800.000 abitanti, fu fondata nel 1256 dal principe Daniele Romanovic che le diede il nome del figlio Lev (Leone).
Particolarmente interessante è stato il mio arrivo in città; provenivo dall'aeroporto di Vienna, struttura di notevoli dimensioni e con servizi adeguati ad una moderna capitale europea; per una serie di fortunate coincidenze ho viaggiato in business class su un confortevole aeromobile della Ukraine Internationa Airlines dove premurose hostess hanno riempito me e gli altri viaggiatori di mille attenzioni, ma poi ecco l'arrivo all'aeroporto di Leopoli. Fuori dall'aereo sembrava di essere usciti da una macchina del tempo e di essere tornato indietro di una trentina d'anni. La mia non è assolutamente una critica, anzi mi ha fatto enormemente piacere aver vissuto questa esperienza senza interventi di agenti di viaggio, tour operators ecc.
Dicevo dell'aeroporto: nessun bus ad attenderci alla scaletta ma piccola passeggiata fino agli arrivi internazionali per controllo passaporti e bagagli. Ad attenderci un paio di agenti della polizia di frontiera; uno dei due era una bella donna biondissima ma fredda come il ghiaccio; il controllo dei documenti è stato minuzioso e ho visto aprire e rivoltare come calzini i bagagli dei miei occasionali compagni di viaggio (credo fossero tutti di nazionalità ukraina). Avendo, comunque, profondo rispetto per tutto quello che succede in un Paese straniero osservavo incuriosito e divertito la scena per certi versi imbarazzante; fortunatamente il mio bagaglio è stato trattato con più riguardo forse perché l'Ambasciata Italiana aveva preannunciato il mio arrivo (o forse perché la donna di ghiaccio si era innamorata di me?). Finalmente lascio la zona dei controlli e osservo meglio l'aeroporto: è poco più grande della stazione ferroviaria di Monfalcone; non ci sono negozi o Duty Free; non ci sono illuminazioni da autogrill ma tutto è pulito, le strutture di servizio sono in legno e si respira una atmosfera d'altri tempi.
Con un taxi mi reco in hotel in pieno centro; i pochi Euro pagati all'autista mi fanno capire che il tenore di vita è molto diverso dal nostro. L'hotel è imponente, in puro stile socialista; l'ingresso all'inizio intimorisce ma poi personale gentile alla reception mi accoglie con grandi sorrisi. La camera è molto confortevole e come curiosità ho notato che i sanitari del bagno erano di una nota marca italiana. Disfatti i bagagli c'è ancora tempo per una prima presa di contatto con la città.
Uscita indenne dalle devastazioni urbane della seconda guerra mondiale, Leopoli è un museo a cielo aperto di architettura occidentale dal periodo gotico fino ai giorni nostri.
Il fascino delle stradine strette del suo pittoresco centro storico distolgono fortunatamente l'attenzione dalle mostruosità di alcuni edifici dell'era comunista e fanno di Leopoli una delle località più belle del paese.
Passeggiando piacevolmente nel suo centro storico scopro che è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e include l'ampia ploshcha Rynok, la piazza del Mercato che è attualmente la piazza meglio conservata di tutta l'Ucraina. I palazzi che vi sorgono attorno sono un felice connubio dello stile barocco e rinascimentale.
Molto bella anche la Cattedrale Cattolica Romana (XIV sec,).
Per gli appassionati di musica lirica l'Orchestra Filarmonica e il bel teatro dell'Opera di Leopoli sono una tappa obbligata.
Posso confermare che la bellezza delle donne ucraine non è leggenda ma scordatevi di vederle cadere ai vostri piedi solo perché vestite all'occidentale o perché frequentate alberghi costosi... forse non è la città giusta.
E' possibile cambiare quasi tutte le banconote occidentali nella divisa locale (Grivna) presso cambiavalute improvvisati (sono dappertutto) che, comunque, non applicano alcuna commissione.
Circa 2 km a est della Città Vecchia si trova il Museo di Architettura e Vita Popolare all'aperto (tipo i nostri musei etnografici), dove sorgono un centinaio di fattorie, fucine, mulini a vento, chiese e scuole di legno.
Contrariamente alla russa Kiev, Leopoli è tipicamente ucraina, tanto che fu qui il centro dell'irredentismo nazionale.
La gente per strada si è sempre mostrata molto cordiale; quasi tutti i giovani parlano un buon Inglese e sono molto propensi a fornire indicazione e a scambiare quattro chiacchiere sul nostro modo di vivere che ai loro occhi deve sembrare evidentemente fantastico.
Interessante è stato anche l'approccio con la cucina locale. La prima sera sono capitato in una bettola in pieno centro storico dove comunque il personale ha fatto di tutto per accontentarmi ma... non sono riuscito a ordinare più di un pollo con patate; per le sere seguenti, invece, dietro indicazione del concierge dell'albergo sono andato in un ristorante esclusivo (per il tenore di vita locale) e caratteristico. L'ambiente era in legno con pelli di pecora sulle panche in legno;
antiche fotografie alle pareti e una malinconica musica diffusa a volume discreto creavano un'atmosfera molto particolare. In questo locale (di cui purtroppo non ricordo più il nome) ho mangiato veramente bene; tutti piatti della tradizione ucraina con pesanti influenze russe e polacche. Gli ingredienti sono per lo più carni di manzo o ovine accompagnate da funghi, verdure, barbabietole e erbe aromatiche; i sapori sono contrastanti e alcuni accostamenti sono piuttosto arditi al primo assaggio ma, come dico sempre, andando oltre i rigidi schemi mentali l'esperienza che ne è derivata è stata indimenticabile; quando poi nel locale si è diffusa la dolcissima "Oh ciciornie" i sensi si sono esaltati. Le Grivne pagate ad ogni cena, al cambio, non superavano mai i 12-15 Euro comprese le mance.
Ho avuto anche modo di mangiare, a pranzo, nella verdissima campagna nei dintorni di Leopoli in compagnia di gente del posto e anche qui ho qualcosa da raccontare: la fama di grandi bevitori che si portano dietro questi popoli non è affatto immotivata. A tavola veniva servita vodka come se fosse acqua (attenzione... non ho detto vino); era impressionante vedere con quale facilità mandassero giù bicchieri e bicchieri di questo super alcolico; al termine di ogni portata, poi, si faceva un brindisi a giro di tavolo. Pensate alla mia difficoltà in queste circostanze dal momento che al massimo bevo (poco) vino o birra. Ne sono comunque uscito vivo limitandomi a ingollare piccoli sorsi di quell'autentico fuoco liquido solo durante gli innumerevoli brindisi.
Qualche parola sui piccoli villaggi sparsi negli enormi spazi della campagna ucraina: ricordate il paese dove viveva Pippi Calzelunghe? (quelli della mia generazione ricorderanno senz'altro la serie TV). Ebbene sono molto simili, con tetti a spiovente e piccole costruzioni modeste ma dignitose; ritmi di vita dettati dalla natura e pochi fronzoli.
Concludendo questo post, Leopoli è una città ospitale e interessante da visitare soprattutto per i suoi contrasti; difatti mentre la vita culturale è in continuo movimento e la storia avanza, i "relitti" del passato consentono di rivivere centinaia di anni di storia in poche centinaia di metriquadri.
8 commenti:
CIAO, UN IMMENSO PIACERE LEGGERE QUESTE PAROLE SPESE PER LA MIA CITTA NATALE, DA DIECI ANNI VIVO A ROMA E MI MANCA VERAMENTE TANTO LA MIA LEOPOLI. VORREI RINGRAZIRLA PER AVER RACCONTATO LA MIA CITTA CON GRAN RISPETTO ED EMOZIONE. IRYNA
Ciao Iryna,
grazie per avermi letto. Ricordo con grande piacere la visita che ho fatto nella tua bellissima città e ricordo l'accoglienza che ho ricevuto dalla gente comune. Mi piacerebbe ritornarci.
Un caro saluto.
ciao,ci sono stato un mese nel 2006,ad agosto il clima era molto buono,le pioggie frequenti.....ma mai copiose come i fiumi di lacrime che ho dovuto versare per aver scoperto che la donna della mia vita non era altro che una p.................comunque Leopoli è bellissima, e io l'ho visitata tutta,ci ritornero anche se con malinconia.......
Driver721. sai come dice il proverbio: donne e buoi dei paesi tuoi.
Un caro saluto.
Ti ringrazio per il tuo commento, aprezzo molto le persone come te , comunque il locale del quale non ti ricordavi il nome si chiama "Kraivka".
con rispetto Igor.
Grazie per l'informazione e i complimenti.
Cerco sempre di avvicinarmi a popoli e persone con estremo rispetto.
Ciaooo.....Mi chiamo Liliya e questa è la mia adorabile città natale-Leopoli*_*
adesso vivo qui a Napoli.Volevo solo dirti che per me è stato un piacere enorme a leggere questo racconto.....è molto bello e mi fa venire la nostalgia!!!
Ciao Liliya. Capisco la tua nostalgia; la tua è proprio una città bella e vitale.
Un caro saluto e torna a trovarmi.
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