In questi pochi giorni convulsi che mi vedono in Italia, prima del mio ritorno in Libano, ho fatto visita ad un mio caro amico, il pediatra Marino Andolina con il quale ho condiviso una bella esperienza nella passata missione libanese di cui ho parlato in un precedente post. Scopo della visita era quello di programmare le attività finanziarie per il corretto funzionamento di tre ambulatori in favore dei Palestinesi nella città di Tiro e per pianificare una futura visita del medico nella terra dei cedri nei prossimi mesi.
E' stata anche occasione per venire a conoscenza che Marino, tra le molteplici attività, ha trovato il tempo di scrivere e far pubblicare nel 2006 un romanzo che mi ha donato corredato da una bella dedica.
L'ho letto tutto d'un fiato e mi sento di proporvelo soprattutto perché ho ritrovato nel protagonista la stessa carica di umanità e auto-ironia dell'autore con il quale condivide professione ed esperienze.
Il romanzo Ki En Gi è pubblicato da Chimienti - pag. 160 - prezzo € 13,00.
Bella e misteriosa, An She è una principessa sumera vissuta 5000 anni fa, divisa fra un amore impossibile e un figlio proibito, all’ombra della sessualità sacra dell’antica Mesopotamia, quando il destino degli uomini era argilla plasmata dagli dei: An, dio del paradiso, e Inanna, dea dell’amore e della guerra.
Il diadema di An She scivola nel mare durante un tragico viaggio e, secoli più tardi, sotto lo stesso cielo color lapislazzuli, finisce tra le mani di Santi, un famoso pediatra appassionato di archeologia, che nella Bagdad dei giorni nostri affianca la propria esperienza professionale a quella dei colleghi iracheni.
Lo scenario, oggi come al tempo dei guerrieri sumeri, è la violenza della guerra.
Ma un filo attraversa la storia delle guerre e lega e intreccia il passato e il presente, An She e Santi, e fa riverberare un’altra storia fatta di cultura e pensiero, nella terra che fu “luogo dei signori civilizzati”, Ki En Gi.
3 commenti:
Libro acquistato.Vado a letto e comincio a leggerlo.Piu' in la' ti sapro' dire.
grazie mio caro,
però la prossima volta ti interrogo sulla tua cultura sumera...
Me ne porti una copia visto che sono impossibilitato ad acquistarla? Ti aspetto!
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