In questi giorni di canicola opprimente è inevitabile pensare alle vacanze o, almeno, ad abbandonare le proprie abitazioni per dirigersi verso il mare o la montagna alla ricerca di fresco e tranquillità.
Se siete tra coloro che preferiscono lasciare il mare agli edonisti della tintarella e non sopportano di aspettare sulla riva le classiche due o tre ore dopo i pasti per tuffarsi, quello che segue è un consiglio per una gita di una giornata (se abitate in Friuli Venezia Giulia o Veneto). Vale comunque la pena di trasformarla in più giorni per gli innumerevoli siti da visitare nei dintorni o se si arriva da più lontano.
Il luogo, di incomparabile bellezza, è facilmente raggiungibile e non presenta alcuna difficoltà se non la fatica di raggiungere la vetta.
Parlo del Monte Santo di Lussari che frequento da diversi anni (almeno 20) da quando con il mio amico Gianni di Terzo d'Aquileia, in pieno inverno, decidemmo di salire questo monte alla ricerca di neve in quanto sul fondo valle ce n'era davvero poca. Ricordo l'atmosfera magica ed ovattata dalla nebbia che trovammo sulla cima: pochissime persone, la scalinata che conduceva al Santuario completamente ghiacciata, i due bar/rifugi con le finestre appannate, un silenzio irreale, un freddo secco e pungente e i rami degli abeti ricoperti di ghiaccioli
In seguito sono ritornato più volte su questo monte, soprattutto nella bella stagione per godere dello splendido panorama che da qui si gode (siamo a mt. 1776 slm); lo sguardo spazia sui Tauri austriaci, sui rilevi sloveni, sulla vicina Cima del Cacciatore e sulle pareti nord del Jof Fuart e del Jof di Montasio.
Oltre ad essere un posto dal notevole impatto visivo, l'intera cima è permeata di misticismo a causa del Santuario che la domina insieme al minuscolo e pittoresco borgo.
Questo santuario ha una storia singolare che si confonde con la leggenda.
Nel 1360 in questo luogo un pastore di Camporosso era alla ricerca delle sue pecore che aveva perso d'occhio; le ritrovò inginocchiate attorno ad un basso pino mugo. Con grande stupore il pastore scorse in questo cespuglio una statua di Madonna con Bambino che provvide a trasportare a valle e a consegnare al parroco di Camporosso. Il giorno seguente la statua scomparve per riapparire ancora sul Lussari attorniata da pecore adoranti. L'episodio si ripeté per tre volte. Informato dell'accaduto, il Patriarca di Aquileia ordinò che sul luogo delle apparizioni venisse costruita una cappella. Ben presto il luogo attirò molti pellegrini per cui nel 1500 la costruzione venne ampliata. Nel 1786, con ordine dell'Imperatore d'Austria, Giuseppe II, vennero soppresse tutte le funzioni religiose, la chiesa fu spogliata e chiusa; quattro anni dopo il successore, Leopoldo, annullò l'ordinanza e la statua poté tornare in quota. Nel 1915, durante le fasi della Grande Guerra, il Santuario venne a trovarsi in piena zona di combattimento; il 16 settembre fu volontariamente centrato da una bomba che ne causò la distruzione. La statua fu fortunosamente salvata e portata a valle per essere custodita in varie località: Camporosso, Villaco, Klagenfurt, Maribor, Dravograd e infine ancora Camporosso. Il 24 giugno 1925 l'effige sacra ritornò tra i suoi monti nella chiesetta ricostruita. Anche nel corso del secondo conflitto mondiale la statua fu portata a valle (1943) per poi ritornare al suo posto l'11 agosto 1945.
La chiesa è stata più volte restaurata con gli interventi più impegnativi avviati dopo il tragico terremoto del 1976. Nel 1987 viene inaugurata la telecabina recentemente rinnovata.
Per la sua posizione e le sue frequentazioni internazionali, i padri francescani celebrano le messe nella lingua della maggioranza dei fedeli presenti.
E' possibile arrivare in questo posto prendendo l'autostrada A23 Alpe Adria in direzione nord e uscendo al casello "Malborghetto-Valbruna" ove troverete indicazioni stradali per raggiungere in breve tempo il Lussari.
Come dicevo è possibile arrivare sulla cima, senza fatica, utilizzando la telecabina ma io consiglio di arrivarci a piedi prendendo il sentiero nr. 613 (detto localmente del pellegrino) dal "Piano dell'Angelo" poco oltre la stazione a valle della telecabina oppure la più tranquilla carrareccia (ma ci transitano solo gli automezzi dei pochissimi residenti in quota) che parte dopo l'abitato di Valbruna sulla sinistra in corrispondenza dell'agriturismo Prati Oitzinger; per entrambi i percorsi mettete in conto tre ore per arrivare alla sommità del Lussari (ma ne vale la pena).
In cima è possibile compiere belle e rilassanti passeggiate.
La cartografia di riferimento è la Tabacco con il foglio 19.
Per il ristoro vi consiglio si sostare in una qualsiasi delle locande che si trovano nel piccolo borgo raccolto attorno al Santuario. Io sono personalmente affezionato all'albergo-rifugio "Al Convento" (tel. 0428/63184) dove ho sempre mangiato bene ed in maniera adeguata allo sforzo compiuto, in un ambiente tipicamente alpino e a prezzi onesti; da provare assolutamente gli gnocchi di ricotta fresca con menta o quelli di patate alle erbe aromatiche, i pasticci di funghi, gli sformati di Montasio, la selvaggina o il classico frico con polenta.
E se siete in dolce compagnia cosa c'è di meglio che pernottare lassù dove le stelle sono più vicine e le luci del fondovalle non disturbano la visione del cielo notturno?
Date un'occhiata a questi due bei video di Youtube:
Un caro saluto.
7 commenti:
Ehi! E' bellissimo questo articolo. Ma lassù le befane vagano libere anche di giorno?
Tina
No, le befane restano nel fondo valle... lassù potete incontrare però gli Elfi silvani e le fate dei boschi.
Saluti
Bel posto, sicuramente da vedere quando capiterò dalle tue parti. Poi, se si mangia così bene ;-))
Ciaoo
Raffaele
Bellissimo, io ne prenoto una visita per quando verremo da voi!!
ehi, ma quella dolce e bellissima donnina in foto chi è? una fata?
;-)))
Grazia
No, era una persona in attesa di scolarsi un paio di grappini per scaldarsi.
Ciao
Un articolo davvero interessante!:)
Grazie.
Troppo gentile.
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