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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

domenica 4 luglio 2010

I nuraghi

Sardegna.
Isola meravigliosa... piccolo continente nel cuore del Mediterraneo... scrigno ricco di tradizioni e storia.
Eppure la Sardegna, soprattutto in questa stagione, diventa palcoscenico del rito della vacanza a tutti i costi.
Se non frequenti quel locale alla moda, se non prendi l'aperitivo su quella spiaggia o se non hai un VIP come vicino di ombrellone cosa racconti ai colleghi quando ritorni?
Personalmente sono immune a tutte queste idiozie e mi fanno sorridere gli affanni di chi aspetta questo periodo per apparire senza curarsi del proprio io più intimo e nascosto. Chi segue questo blog sa che io preferisco essere me stesso, che preferisco non fare l'originale a tutti i costi ma che rifuggo da quei riti di massa che denotano una spaventosa superficialità ed una omologazione che ti fa sentire in un deserto pur essendo tra la gente.
Ed eccomi, nella stagione più calda dell'anno, a curiosare non sulla costa ma in angoli remoti di questa splendida isola tra grosse pietre rossicce, misteriose e affascinanti che qualche antica mano ignota ha disposto con superba grazia a formare quelle che sono considerate tra le costruzioni megalitiche più grandi e meglio conservate d'Europa: i nuraghi.
I nuraghi sono delle torri di forma tronco-conica ampiamente diffusi su tutta l'isola probabilmente risalenti al II millennio a.C.
C'è grande incertezza sulla vera età di queste costruzioni e se ne può azzardare una stima solo datando i reperti trovati nel loro interno (oggetti di terracotta, bronzetti votivi ecc.) ma potrebbero essere molto più antichi.
I nuraghi furono il centro della vita sociale degli antichi Sardi e diedero il nome alla loro civiltà: la civiltà nuragica.
Attualmente se ne conoscono quasi 7.000 ma si stima che ce ne fossero più di 20.000.
Nel 1997 l'UNESCO ha classificato queste torri come patrimonio mondiale dell'umanità; nella motivazione si definisce la costruzione nuragica come una eccezionale risposta alle condizioni politiche e sociali facendo un uso creativo e innovativo dei materiali e delle tecniche disponibili presso la comunità preistorica dell'isola.
Sulla loro funzione archeologi e storici non sono concordi nel ritenere che fossero unicamente degli edifici a carattere civile-militare, destinati al controllo e alla difesa del territorio. Molti dubbi non sono stati chiariti e c'è ancora incertezza sulle tecniche di costruzione utilizzate. Non è agevole indicare la loro precisa funzione dal momento che esistono nuraghi costruiti in pianura, in quota ma anche nei fianchi non panoramici dei monti. Si pensa che quelli ubicati sulla cima dei colli, a torre semplice, fossero edifici di avvistamento in contatto visivo tra loro, mentre i grandi complessi, a più torri attorno ad un mastio centrale ed un cortile, avessero funzioni di aggregazione delle varie comunità e quindi fortezza, parlamento, tempio, residenza del capo villaggio o varie combinazioni tra queste ipotesi.
Alte fino a 20 metri, le torri sorgono spesso in posizione dominante. Le mura sono sempre poderose e possono arrivare ad uno spessore di 4-5 metri con un diametro esterno che può sfiorare anche i 50 metri alla base. La singolare forma di costruzione è dovuta alla particolare tecnica di costruzione che prevedeva solide fondazioni con grossi blocchi di pietra squadrati e sovrapposti a secco, in maniera circolare, tenuti insieme dal loro stesso peso. Man mano che si procedeva in altezza, si pensa che le antiche maestranze usassero terrapieni inclinati, particolari leve e tronchi sui quali far scivolare i massi sempre più piccoli e meglio lavorati.
La parte superiore era occupata da una terrazza con parapetto alla quale si accedeva tramite una scala elicoidale interna, illuminata da feritoie. La porta d'ingresso è orientata quasi sempre a sud ed immette in un ampio corridoio (ai cui lati si aprono spesso delle nicchie)
che porta ad una camera rotonda la cui volta è formata da anelli di pietre che si restringono progressivamente andando a chiudersi secondo la tecnica della volta a tholos.
Di queste suggestive costruzioni, molte si sono conservate in condiziono più o meno buone, di altre è rimasta solo la base del muro perimetrale, altre devono essere ancora scavate o scoperte.
Ne esistono di diverse tipologie e strutture a seconda dell'epoca nella quale sono stati presumibilmente costruiti. Le tipologie più importanti:
Nuraghes a corridoio: differiscono dai nuraghi classici avendo un aspetto più tozzo e planimetria irregolare, al loro interno non ospitano la grande camera circolare ma uno o più corridoi e qualche rara celletta; sono i più antichi.
Nuraghes di tipo misto: una variante della precedente tipologia con nuraghes a corridoio modificate per adattarle ad altre esigenze.
Nuraghes monotorre a tholos: la tipologia più semplice con entrata ad architrave che introduce ad un corridoio con varie nicchie e, successivamente, al salone centrale circolare con copertura ogivale.
Nuraghes a tancato: evoluzione dei monotorre. Alla torre principale ne viene affiancata un'altra ed entrambe condividono un cortile spesso dotato di pozzo. In momenti successivi vengono poi aggiunte altre torri fino a costituire dei complessi polilobati.
Nuraghes polilobati e regge nuragiche: più elaborati, vere e proprie fortezze con varie torri unite tra loro da bastioni con lo scopo di proteggere quella centrale.
Beh... che altro aggiungere? Una passeggiata tra questi muti colossi di pietra, nel silenzio della campagna sarda è davvero qualcosa di magico ed esoterico. Un'esperienza da condividere con se stessi per ascoltare, in deferente rispetto, il respiro della terra.
Nelle immagini il nuraghe di Sant'Anna Arresi.

2 commenti:

anna ha detto...

Ancora una volta mi trovo ad apprezzare l'ottima fusione fra "pensiero" e descrizione che rende la lettura del tuo blog assai piacevole e condivisibile. Ciao Anna

Sissi ha detto...

Ciao. Concordo pienamente sulla tua idea di vacanze superficiali e sì a alla scoperta di luoghi nascosti. Grazie per l'esauriente descrizione dei nuraghi (molte cose non le sapevo). A mio avviso in Sardegna come in altre zone del Sud credo che ci sia ancora molto da scoprire e da chiarire a livello archeologico...Saluti