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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

domenica 25 settembre 2011

Il Santuario di Castelmonte

Il Friuli è stato, ed è, terra di grande devozione cristiana. Numerosi sono i luoghi di culto che costellano i rilievi della regione. Castelmonte è, insieme al Lussari, il più famoso e antico santuario della regione.
Il santuario è noto ai Friulani col nome di Madone di Mont e si eleva, visibile da grande distanza, su un colle di 618 metri che agisce da spartiacque tra i fiumi Judrio e Natisone.
Parto di primo pomeriggio di una calda giornata di luglio per una visita a questo luogo di grande suggestione. 
Per arrivarci e sufficiente dirigersi verso Cividale del Friuli e, poco prima di entrare nella città, seguire le numerose indicazioni che portano, attraverso una bella strada di montagna che si arrampica con qualche tornante, fino al grazioso borgo medievale raccolto attorno al santuario. Per chi arriva da fuori regione è consigliabile prendere l'autostrada fino a Udine sud, proseguire per Buttrio-Gorizia, poi per Cividale ed, infine, per Castelmonte.
La strada che sale al colle, lunga nove chilometri, è percorsa quotidianamente a piedi da pellegrini come voto di devozione alla Madonna del Monte al fine di ottenere la sua protezione. 
Questa strada porta ad un grande parcheggio ai piedi del borgo da cui si ha una bella visuale del complesso architettonico. 
Fortunatamente il piazzale è quasi vuoto per cui la visita sarà sicuramente serena e rilassante.
Questo posto attira molti fedeli da tutto il Triveneto e dalle vicine Carinzia e Slovenia; ad ogni modo il sito è diventato anche un richiamo turistico per la valenza storica, culturale e ambientale che riveste.
La storia del luogo, come prevedibile, affonda nella leggenda: durante una disputa tra il bene e il male, ci fu una sorta di competizione tra la Madonna e Satana per chi arrivava prima a Castelmonte partendo dalla vicina Cividale. L'esito fu scontato e il demonio fu inghiottito in una voragine del Monte Spich.
Leggende a parte, appare probabile che la costruzione del primo edificio religioso risalga al periodo del tramonto dell'Impero Romano d'Occidente, probabilmente dopo il 431 d.C. quando il Concilio di Efeso riaffermò la divina maternità di Maria incrementando la diffusione del culto mariano.
Negli anni '60 furono ritrovati sul fondo della cripta i resti di pavimentazione risalenti al '500 che confermano la presenza di strutture durante le invasioni barbariche. E' presumibile che Castelmonte inizi a svilupparsi durante la dominazione longobarda fino a diventare una delle chiese più importanti di tutto il Patriarcato di Aquileia. Nei secoli successivi altri edifici sorsero attorno al santuario contribuendo a formare l'attuale piccolo borgo. 
Nel 1469 un fulmine centrò il campanile e incendiò la chiesa.
L'intero borgo, nel novembre del 1943 fu oltraggiato da colpi di artiglieria tedeschi.
Dal parcheggio, per i più pigri, è possibile portarsi, con la macchina, ad un parcheggio secondario sito alle spalle del santuario che consente di evitare la breve salita. Nonostante il caldo, percorro l'acciottolato 
che conduce ad un arco di pietra ed entro nel borgo.
Una stretta stradina ci conduce ad uno slargo con un bel pozzo del 1643 nel suo centro; da un lato, protetto da balconata, si gode uno splendido panorama su Cividale e la pianura friulana. 
Una breve sosta per godere del silenzio e della tranquillità che alberga in questo posto.
Sono ai piedi della scalinata di accesso al tempio.
Percorse le scale, entro nella chiesa. 
Gli interni sono ben illuminati e di tipo moderno. Alcune scalinate permettono di scendere nella cripta, la parte più antica; ma tutto l'ambiente ha perso l'aspetto antico che altre cripte presentano. Suggestiva è la raccolta di ex-voto che i fedeli hanno donato al tempio; un vero estratto di cultura popolare e genuina devozione religiosa. 
Esco di nuovo all'aperto, scendo la scalinata e, a metà strada, prima di arrivare alla piazzetta del pozzo, devio sulla sinistra dove si apre un piazzale ombreggiato da un grande ippocastano sotto le cui generose fronde mi siedo a prendere refrigerio.
Dopo aver fatto visita ai due negozietti che vendono souvenir religiosi, sosto nei pressi dell'altro portale in pietra che un tempo veniva chiuso durante la notte per proteggere il borgo da banditi e predoni. 
Ritornato al parcheggio, salgoo, dalla parte opposta, al Colle della Croce, un parco con sentieri, fontanelle, piazzole e punti panoramici immersi in un fitto bosco.
Un sentierino porta fino ad una croce in ferro alta 12 metri, illuminata di notte e visibile da grande distanza.
Molto bella una balconata dalla quale do un ultimo sguardo a questo grazioso borgo sospeso nel tempo.
Purtroppo il tempo è tiranno e sono costretto a scendere verso valle e ad immergermi nuovamente nel traffico e negli affanni quotidiani.
Per saperne di più potete visitare il sito ufficiale del santuario.
Un caro saluto.

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