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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

giovedì 8 gennaio 2009

Lettera a un bambino palestinese

I tg di questi giorni sono pieni di notizie che riguardano il nuovo conflitto che si è aperto sul finire del 2008 tra Israeliani e Palestinesi. 
Questa mattina anche il Libano è entrato in questo scenario con un paio di razzi che sono partiti in direzione della Galilea. 
Conversando con un'amica questa sera, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa in proposito.
Non ho nessuna voglia di discutere su chi abbia ragione o torto... alla fine usciamo tutti più poveri da queste vicende, soprattutto quando le nuove generazioni vengono allevate nell'odio verso il vicino. 
Qualcuno mi ha detto che quando un popolo non ha niente da perdere, non ha paura di morire anzi vede il martirio come una causa giusta ma... pur con tutto il rispetto per le opinioni altrui, nessuno ha il diritto di decidere il destino dei propri bambini e quello degli altri.
Un caro amico libanese mi ha portato una piccola poesia scritta dalla figlia Nour che ha 14 anni... la stessa età di mia figlia Valentina e che mi ha toccato il cuore. 
Ve la propongo ma considerate che nella traduzione dall'Arabo all'Italiano qualcosa va inevitabilmente perso:
Dormi bambino di Gaza 
nella tua nuova culla vicino a Dio,
domani ti sveglierai in un posto migliore 
e sotto un altro cielo
dove volano solo uccelli e farfalle
non sentirai più i rumori degli F16 che bombardano la tua casa
ne le urla, ne i pianti, ne le dichiarazioni di condanna del mondo
non avrai fame
non avrai sete
il tuo assedio finirà.
Domani potrai giocare con i bambini di Qana
e insieme pregherete per la pace
in Palestina e nel mondo.
Si fa riferimento a Qana in quanto in questo villaggio anni fa ci fu una terribile strage di bambini caduti sotto un bombardamento aereo.
Non mi sento di aggiungere ulteriori commenti... buonanotte dolce Nour... non tutti gli uomini sono mostri.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso a quanto siamo fortunati noi che possiamo coccolare i nostri figli, nutrirli e proteggerli dalle brutture della vita.
Penso a quanto debbano sentirsi impotenti quelle mamme e quei padri che non possono garantire ai propri figli nemmeno un briciolo di serenità.
E penso che non tutti gli uomini siano mostri...
Per favore Roberto dai un bacio a Nour da parte mia e io darò un bacio alla nostra Valentina da parte tua...
Tina.

Trekker ha detto...

State accanto ai vostri figli... siete l'unico scudo che hanno.

Wulfenia ha detto...

Questo post è molto toccante....soprattutto per il fatto che è inevitabile immedesimarsi nella sofferenza di quella bambina, e viene spontaneo pensare a quanto siano fortunati i nostri bambini....ma ogni ulteriore commento è superfluo....
ciao.

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho appena letto la tua riflessione.
Effettivamente non c'è molto da dire, nel senso che le parole lasciano come si suol dire "il tempo che trovano". Credo che è il tempo di agire perché non ci siano mai più nel mondo situazioni di violenza, guerra, sopruso. Io sono sempre del parere che se vogliamo cambiare la società mondiale ognuno deve iniziare nel proprio ambito di vita modificando i propri rapporti interpersonali, il modo di educare i figli ecc... Bisogna re-iniziare a lavorare per una cultura di pace, per essere non "pacifisti" ma operatori di pace. Ecco allora che si potrà formare una società basata su uomini e donne che vivono i valori con convinzione e che sicuramente sapranno farli valere anche se chiamati a dirigere una nazione.
Per la situazione attuale non solo tra Israele e Palestina ma anche in molte altre parti del mondo: Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Colombia, Sri Lanka... una delle cose importanti da fare è informarsi su ciò che sta accedendo e capire bene le cause per cui si verificano queste guerre dimenticate o non dichiarate ed insieme far sentire la nostra voce usando mezzi di pace.
Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte e la "poesia" di questa bambina per me va dedicata a tutti i bambini del mondo che all'insaputa di tutti soffrono a causa dell'egoismo, della violenza.
Ciao e buon lavoro!

Trekker ha detto...

Grazie per le vostre riflessioni.
Serenità e pace per tutti.

redazione ha detto...

Tutti noi auspichiamo la pace in questi luoghi, il problema che si pone è che la pace per attuarsi ha bisogno di uno scheletro di volontà, intendimenti e situazioni fattuali che la permettano; cercando di entrare in quei meccanismi reali che sottendono ai rapporti tra Israele e Palestina, io penso che qualsiasi proposito di pace da qui ai prossimi secoli sarebbe sempre vano per la presenza costante di centinaia di individui che lavorano giorno e notte perchè si riaccenda il fuoco dell'odio. Già perchè questi individui odiano, odiano perchè hanno avuto chi tra la famiglia, chi tra gli amici, visto morire i propri cari. Non hanno niente da perdere, vivono nel tentativo fondamentalista di vendicarsi. Sarebbe come cercare di fermare una vedova nera cecena che vuole vendicare il proprio marito.
Ciclicamente in queste terre si riapre il conflitto che è come uno scuola di iniziazione per entrambe le classe generazionali: si creano quei lutti che plasmeranno quegli estremismi da una parte e dall'altra che saranno poi coloro che pigeranno i bottoni della guerra. Se la guerra non esistesse Hamas perderebbe forza e l'esercito israeliano avrebbe meno generali pagati.
Affermare che la pace qui non sia possibile è un punto di partenza obiettivo per risolvere una situazione altrimenti destinata sempre a riaprirsi ed un atto di rispetto verso quella parte di popolazione civile inerme che vede nei carri armati e nei razzi sempre la legge del più forte.
Risolvere come? Ma nel preambolo dello statuto delle Nazioni Unite..non si diceva che « Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole [...] »

Trekker ha detto...

In altra parte del blog avevo espresso posizioni molto simili alle tue.
Buon fine settimana.