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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

lunedì 29 settembre 2008

Il gruppo della Rocchetta

Dopo aver piacevolmente oziato nel fondo valle affrontiamo una facile salita sulla Rocchetta che sormonta Riva del Garda e che sembra tuffarsi nelle acque del Benaco
Il gruppo della Rocchetta visto dal lungolago è molto pittoresco e colpisce per la presenza di una poderosa torre difensiva e per una piccola cappella bianca, che si scorge a fatica, incastonata nel centro della parete ovest. 
Di sera quando i locali si animano di turisti, musica e profumi, la Rocchetta si confonde nelle tenebre ma i due manufatti, scenograficamente illuminati, paiono fluttuare nel cielo come strane astronavi. 
Poco prima di uscire da Riva in direzione Limone, sulla circonvallazione, proprio sopra l'antico borgo al Castello, un sentiero ben curato (gradini a fondo acciottolato) ombreggiato da pini conduce in circa 30 minuti al Bastione, fortezza veneta del 1508 che sorge sul dosso dei Germandri; 
il Bastione esisteva già precedentemente (1450), venne ricostruito dai Veneziani a pianta circolare (per sfuggire ai colpi di cannone), munito di feritoie e robustissimo. La guarnigione veneta che lo difendeva fu catturata dalle truppe del principe vescovo Giorgio lll di Neydek, il 29 maggio 1509 mentre la città si donava spontaneamente all'imperatore sottraendosi dalla lunga occupazione militare veneziana. Lo stemma del vescovo è murato sotto il coronamento, in vista della città. Il bastione, ora purtroppo in rovina, fu devastato dal generale Vendome nel 1703. 
Siamo a quota 212 metri e da qui il panorama sulla città e sul Lago è davvero straordinario ma è solo un assaggio di quello che ci aspetta nel prosieguo del percorso. 
Proseguendo nella salita, imbocchiamo il sentiero 404 che si sviluppa alle spalle del Bastione; il percorso ora è più accidentato ma non presenta difficoltà. Procediamo per circa un'ora fino ad incontrare la capanna sociale di S. Barbara della S.A.T. e poco oltre, uscendo dal bosco, la chiesetta di S. Barbara (m 625), costruita nel 1935 dai minatori che hanno lavorato alle condotte della centrale del Ponale. 
La cappelletta é stata edificata in una superba e spericolata posizione panoramica dove hanno inizio le condotte forzate di cui sopra. 
Come intuito dal Bastione, quassù il dominio sull'alto Garda è totale; la vista è addirittura più emozionante di quella provata sul Monte Baldo perché il lago, letteralmente, si stende placido ai nostri piedi.  
La salita ha richiesto un certo impegno fisico per il caldo dell'estate gardesana ma adesso possiamo riposarci sui gradini della chiesetta e far librare alti i pensieri che si mescolano intimamente ai pochi fremiti di vento. 
Pace e silenzio sono totali; il rumore delle vicende umane non riesce a salire quassù. Il monte Brione, in lontananaza sembra abbracciare e proteggere Riva del Garda.
Dopo aver firmato il registro dei visitatori possiamo rientrare, a malincuore, sullo stesso itinerario percorso all'andata.
Dopo le condotte forzate, se proseguiamo sul sentiero principale evitando di prendere il 404 che porta direttamente al Bastione, incontriamo il sentiero nr. 402 sulla sinistra che in ca. 30 minuti conduce ai ruderi della torre medievale San Giovanni nella quale si possono notare tracce di dipinti di un'antica chiesa. Nel bosco tracce di muri in calce appartenenti ad un presunto castrum tardo-romano o barbarico (monete e fibule).
Ritorniamo sui nostri passi, continuando a scendere, dopo breve possiamo fare una breve deviazione a sinistra su un sentierino che in una ventina di minuti ci porta a S. Maria Maddalena (m 256). La chiesetta è ricordata nei 1579 ed era tenuta da un eremita. Gli affreschi (Crocifissione e santi), scoperti nel 1905, sono firmati da Giovanni (pittore della scuola trecentesca di Riva) e furono fatti fare dalla "signora Blaxia" (`Hoc opus fecit fieri detta Blaxia, fecit Jois").  
Ritorniamo nuovamente sui nostri passi e dopo pochi minuti incontriamo il sentiero che avevamo precorso all'andata e che rapidamente ci porta a Riva del Garda.
E' consigliabile partire con un'adeguata scorta di acqua in quanto, a parte un bar presente nei pressi del Bastione, non ho incontrato fonti per riempire la borraccia.
Cartografia di riferimento: carta escursionistica 1:25.000 nr. 112 La Rocchetta di Riva del Garda - Edizioni 4LAND oppure potete scaricare una versione della stessa casa editrice realizzata per la S.A.T. con scala 1:10.000 qui.

2 commenti:

redazione ha detto...

Grazie per queste informazioni! Ti nomino "Ministro per l'avventura", visto che l'avventura è il vero nucleo vitale dell'uomo ;))) Non mancherò di salire fin lassù. Alberto

Trekker ha detto...

Vedrai che non ti pentirai del giro, in quanto a Ministro... ultimamente non è una professione a cui ambisco... comunque grazie.