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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

sabato 30 agosto 2008

Il vivario Proteus

Le grotte di Postumia sono considerate culla della speleobiologia, il ramo della biologia che studia il mondo sotterraneo. I ricercatori hanno stabilito che nel mondo sotterraneo di Postumia vivono 130 specie di animali. 
All'uscita della grotta si incontra il vivario Proteus che presenta le scoperte fondamentali, la storia delle ricerche del Carso e della speleobiologia, le specie che abitano il mondo sotterraneo delle grotte. 
I visitatori possono entrare con lo stesso biglietto di ingresso alle grotte e possono assistere a presentazioni multimediali del Carso, della vita nel sottosuolo, della morfologia e delle forme ipogee e della storia delle grotte. 
Nel vivaio, ospitato in una grotta artificiale che riproduce fedelmente l'ambiente ipogeo, sono in mostra esemplari vivi della fauna delle Grotte di Postojna. Una particolare attenzione va data ovviamente al proteo.
Diamo un'occhiata da vicino a questo "pesciolino umano".
Questa particolare specie di anfibio ha una forma allungata priva di pigmentazione con quattro minuscoli arti. I suoi occhi sono atrofizzati e possiede un ottimo olfatto; inoltre ha sviluppato una serie di  organi sensori cutanei lungo il corpo che consentono l’orientamento. Queste caratteristiche  riflettono il suo adattamento ad un ambiente immerso perennemente nell’oscurità.   Il proteo presenta le branchie esterne persistenti di color rossastro, e per questo è definito  anfibio perennibranchio.
Il proteo necessita di acque pulite e cristalline e, per tale  ragione, è minacciato dall’inquinamento sempre più diffuso.  L'anfibio si nutre di piccoli animali acquatici (predilige i gamberi di grotta) e di microrganismi  che trova nel limo. Per scovare le sue prede nell’oscurità utilizza esclusivamente l’olfatto.
Pare che nel periodo riproduttivo, il maschio difenda un territorio allontanando gli avversari  a colpa di coda e di morsi e consenta l’accesso solo alle femmine (mica scemo!). Gli scontri tra maschi  possono essere particolarmente accesi e talvolta terminano con la perdita di qualche pezzetto di  branchia.   Il proteo depone gruppi variabili di uova, da 3 a 50, avvolte in un involucro gelatinoso e sono  fissati sul margine inferiore di qualche roccia. La femmina custodisce le uova e controlla che  nessuno si avvicini. Le larve che si formano sono lunghe circa una ventina di millimetri e sono  provviste di occhi e di pigmentazione, caratteristiche che verranno perse durante la crescita.    La crescita del proteo è lentissima e raggiunge la maturità sessuale verso i 6-8 anni e vive 15 - 20 anni, anche se vi sono notizie di soggetti che hanno raggiunto i 50 anni. 

Il proteo è un anfibio particolare perché tutta la sua vita si sviluppa nell’acqua, a differenza di  rane e salamandre che, dopo aver trascorso una fase larvale nell’acqua, si trasferiscono a terra.  
In questa parte della grotta è situato un laboratorio speleologico per le esigenze delle ricerche scientifiche. 
La mostra è estremamente interessante e adatta a tutti coloro che desiderano sapere di più sulla vita nel sottosuolo.
Orario delle visite:
gennaio, febbraio., marzo., aprile., ottobre., novembre e dicembre dalle 10.30 alle 15.30;
maggio, giugno, luglio, agosto e settembre dalle 9.30 alle 17.30.

1 commento:

emozionedelicata ha detto...

sempre molto interessanti i tuoi post!
ciao ciao