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Lettori fissi

Un piccolo diario che ha come filo conduttore il mio amore per la montagna e per i viaggi in genere... ma anche pensieri e riflessioni su quello che mi circonda perché il vero esploratore è colui che non ha paura di spogliarsi delle ipocrisie e aprirsi all'ignoto.

venerdì 22 agosto 2008

Il Castel Neuhaus di Gais

Di ritorno da Brunico, in direzione della Valle Aurina, transitiamo per la Val di Tures. Il tempo si è messo al bello. Nei pressi di Gais, sulla sinistra in alto, circondato da una fitta foresta di abeti, sorge il castello Neuhaus. Dal fondo valle il colpo d'occhio su questo antico maniero è davvero notevole. Il castello è privato ed è stato trasformato in albergo. Un paio di anni fa ho passato qualche giorno in questo singolare hotel che ho avuto modo di apprezzare per lo splendido isolamento. Certo niente TV e frigo bar; al mattino si viene svegliati dai versi acuti dei molti pavoni che girano liberi nei pressi ma vi assicuro che il soggiorno lassù è davvero particolare. 
Una bellissima locanda medievale fa parte del complesso e quindi lancio l'idea (da tutti accettata) di arrivare al castello per un caffè e vedere se il proprietario ci consente una fugace visita alla struttura. Svoltiamo quindi a sinistra, nei pressi di un alberghetto e imbocchiamo una strada bianca dal fondo sconnesso che rapidamente entra nel bosco e prende quota. 
Per fortuna siamo usciti con la mia RAV4 che si inerpica agile fino al piazzale antistante l'ingresso della locanda e del castello. 
Qui il silenzio regna sovrano e pare di essere fuori dal tempo. Di fronte alla taverna c'è una graziosa chiesetta del 1601 che invita ad una breve sosta. 
Entrati nella locanda, con tanto di stube, ordiniamo le consumazioni e mi qualifico come vecchio cliente. Il proprietario da l'impressione di ricordarsi e allora chiedo la cortesia di poter accedere almeno al cortile interno del castello. Veniamo accontentati ed il pesante portone si dischiude per consentirci un rapido giro.
Questo castello fu in origine, avamposto dei signori di Tures, i potenti feudatari della valle per l'intero Medioevo. Molte furono le famiglie che si succedettero nel suo possesso come i Neuhaus di Bressanone dal 1504 al 1543 seguiti dai Teutenhofen, i Soll von Aichberg, i Kunigl ed altri. 
Del suo nucleo più antico (XII sec.) si conserva solo l'alto mastio quadrato. Nell'Ottocento subì ampi interventi di carattere romantico che però non hanno nascosto del tutto le primitive strutture. In origine era un castello recinto, il tipo più diffuso in zona tra l'XI e il XII secolo, destinato ad accogliere una piccola guarnigione stabile che aveva lo scopo di controllare la sottostante strada che collegava i possedimenti dei proprietari alla Val Pusteria. Sul lato nord, accanto al mastio, si nota una piccola torre pensile, frutto del rimaneggiamento dei primi anni del secolo scorso.
Il panorama che si gode dalle balconate del cortile è notevole e domina la strada sottostante.
Ci affacciamo al portone di ingresso e riusciamo ad intravedere uno scenografico scalone che porta ai piani superiori con un ricco corredo di armature, trofei di caccia e varie suppellettili d'epoca. 
Non possiamo entrare in quanto sono in corso le pulizie. Le foto dell'interno del maniero si riferiscono al mio precedente soggiorno. Molto bella è la sala dei cavalieri.
Il castello, se non ricordo male, dispone di poco più di una mezza dozzina di camere doppie, una diversa dall'altra e con arredamento in tono con l'ambiente. L'Hotel è prevalentemente frequentato da clientela di lingua tedesca. 
Una menzione particolare mi sento di fare a proposito del piccolo ristorante che trova posto nella stube della locanda dove abbiamo preso il caffè: in un ambiente decisamente medievale, con luci basse e atmosfera ovattata, il cuoco propone pietanze tirolesi a base di selvaggina e dolci fatti in casa.
Dietro la chiesa parte un bel sentiero (segnavie nr. 5)  che, in discesa, porta al paese di Gais. Lo percorriamo fino ad un panoramico padiglione in legno presso il quale sostiamo. Le brevi vacanze di Ferragosto sono terminate; l'indomani mi toccherà ritornare a casa senza aver fatto escursioni in quota ma  sono stati, comunque, due giorni piacevoli passati in allegra compagnia.
Soddisfatti per una visita non prevista e di non comune frequentazione, rientriamo in albergo a Cadipietra.

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